Firmato l’accordo tra Usa e Cina Tregua sui dazi
‘Un accordo storico’ secondo Trump. Xi Jinping: ‘Importante per il mondo intero’.
New York – Stati Uniti e Cina raggiungono una tregua. Dopo mesi di trattative e incertezza, Donald Trump e il vicepremier cinese Liu He firmano l’atteso accordo commerciale, la cosiddetta Fase 1 (phase one), che scioglie alcuni nodi del contenzioso fra Washington e Pechino. In base all’intesa la Cina si impegna ad acquistare ulteriori 200 miliardi di prodotti e servizi americani, a non lanciarsi in svalutazioni della propria valuta e a proteggere la proprietà intellettuale. Gli Stati Uniti dal canto loro sospendono gli aumenti dei dazi. Trump esulta, ringrazia il presidente cinese Xi Jinping definendolo un suo “grande amico” e ribadisce che in “un futuro non lontano andrà in Cina”. Fra sorrisi e battute parla di un “accordo storico”, di un “importante passo in avanti” verso una relazione più equilibrata fra i due Paesi. Per il tycoon si tratta indubbiamente di un risultato importante, portato a casa in una delle giornate più buie della sua presidenza, quella dell’avvio in Senato del processo per il suo impeachment. Dal palco Trump parla quasi ininterrottamente per oltre 40 minuti, dando vita a un vero e proprio show, in cui spiega che i dazi al momento restano perché servono come leva per le trattative della Fase 2 dell’accordo, che partiranno a breve. “Saranno rimossi se la Fase 2 verrà completata” dice senza intravedere la necessità di una Fase 3. Soddisfatto dell’intesa anche Xi. In una lettera inviata al tycoon e letta dal vicepremier Liu, il presidente cinese sottolinea l’importanza dell’accordo commerciale non solo per Stati Uniti e Cina ma per il mondo intero, e osserva come l’intesa mostri che Washington e Pechino sono in grado di agire nel reciproco rispetto. Liu, dal canto suo, assicura che la Cina onorerà gli impegni previsti dall’intesa. Wall Street aveva anticipato la firma volando a nuovi record, ma la diffusione dei dettagli dell’intesa raffredda l’ottimismo: molti analisti la ritengono infatti debole rispetto agli annunci iniziali. In ogni caso la firma spazza via, almeno temporaneamente, l’incertezza che finora ha tenuto alla finestra i mercati e sancisce l’avvio di quella che diversi osservatori chiamano una ‘tregua armata’.