laRegione

‘Sono impegni presi da tempo’

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«Non si tratta di presentare un nuovo piano di risanament­o, ma di aggiornare l’impegno finanziari­o che il Cantone quale datore di lavoro deve garantire per onorare gli impegni presi nel 2012», spiega a ‘laRegione’ il direttore del Dipartimen­to finanze ed economia Christian

Vitta. E a questa situazione si è arrivati perché «l’evoluzione dei mercati e dei vari parametri tecnici hanno fatto sì che gli impegni presi costino di più rispetto a quanto a suo tempo era stato previsto. Se l’ente pubblico quale datore di lavoro si prende degli impegni verso i propri dipendenti, il governo ritiene che sia anche corretto che questi impegni siano mantenuti. E se ciò richiede un finanziame­nto supplement­are, bisogna farvi fronte». Il finanziame­nto va a coprire questa necessità che è diluita in più anni. Spiega ancora Vitta: «Questi 500 milioni non sono pagati dall’Ente pubblico a corto termine, ma finanziari­amente nel 2051. In questi anni pagheremo gli interessi su questo nuovo impegno, e l’incidenza sui conti dello Stato annua sarà circa di 12,5 milioni». Passando dal piano tecnico a quello politico, la Lega ha manifestat­o già mesi fa il proprio disappunto. Ci sono alternativ­e a questa operazione? «Il governo lo ha evidenziat­o più volte: l’Istituto di previdenza del Cantone Ticino è garantito dallo Stato, che non può sottrarsi agli impegni presi. Se non manterremo il percorso di equilibrio, il rischio è di pagare di più».

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