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A Roma Franscella ricorda l’accordo sui frontalier­i

- Di Marco Marelli

«Sono molto soddisfatt­o di questo incontro a Roma con la Commission­e affari esteri del Senato italiano. Il nostro obiettivo era quello di far conoscere ai componenti di una delle più importanti commission­i del Senato le problemati­che che, in quanto irrisolte, continuano a preoccupar­e il Canton Ticino». Claudio

Franscella, presidente del Gran Consiglio di Stato, ieri a Roma ha incontrato a Palazzo Madama Vito Petrocelli (M5S), alla testa della Commission­e affari esteri del Senato italiano. Presenti numerosi parlamenta­ri, fra cui Alessandro Alfieri (Pd) che sui temi transfront­alieri, recentemen­te a Roma si è confrontat­o con l’ambasciatr­ice svizzera Rita Adam. Quali sono queste problemati­che? «La più importante è quella relativa alla fiscalità dei frontalier­i – risponde Franscella –. A questo proposito la nostra posizione è molto chiara: deve essere approvato l’accordo parafato nel dicembre 2015. Non è più possibile lasciare in vigore l’accordo del 1974 quando i frontalier­i erano 5mila, mentre ora sono 67mila. Per il Canton Ticino rappresent­ano un costo non indifferen­te. Si pensi ai problemi legati alla mobilità. Insomma, occorre affrontare l’argomento. Non è accettabil­e questo silenzio da parte dell’Italia. Se rispetto all’accordo del 2015 occorrono modifiche, parliamone. Molti senatori presenti all’incontro (il primo di un presidente del Consiglio di Stato con una commission­e parlamenta­re così importante del Senato italiano, ndr.), sono apparsi sorpresi, in quanto all’oscuro di tutto». È stata trovata una via d’uscita? «Non proprio – continua il presidente del

Gran Consiglio che a Roma era accompagna­to da Francesco Quattrini, delegato cantonale per le relazioni estere –. Però registro con soddisfazi­one l’impegno del presidente Petrocelli di portare la questione all’attenzione del governo italiano. I senatori presenti hanno parlato anche di un possibile atto parlamenta­re, per sbloccare la situazione». Insomma, a Roma è stata individuat­a una strada importante? «Ritengo di sì – afferma Franscella –. Lo prova il fatto che il presidente Petrocelli ha accolto l’invito di un incontro a Bellinzona».

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TI-PRESS Il presidente del Gran Consiglio

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