Luci rosse, retata a Bodio
Blitz della polizia ieri pomeriggio a Bodio nell’ambito della Legge cantonale sulla prostituzione. Diversi agenti sono intervenuti in uno dei tre locali a luci rosse presenti lungo la strada cantonale. L’esito della retata – sul posto si contavano diversi agenti, automezzi e alcuni furgoni – sarà reso noto prossimamente. Dal canto suo il sindaco Stefano Imelli conferma alla ‘Regione’ l’esistenza di un ottimo rapporto delle autorità comunali con la Polizia cantonale riguardo a questo tema, in particolare con la Sezione Teseu (tratta e sfruttamento esseri umani). Nel caso specifico di ieri non si registrano tuttavia reclamazioni giunte dal vicinato durante le ultime settimane. Questo mentre il Cantone ha dato tempo fino al 31 dicembre scorso ai postriboli ticinesi per adeguarsi alle normative entrate in vigore il 1° luglio 2019 con la nuova Legge cantonale sulla prostituzione votata dal Gran Consiglio. Ai Municipi spetta il compito di verificare la conformità strutturale del locale erotico (regolarità della licenza edilizia) e degli appartamenti non soggetti ad autorizzazione in riferimento alle normative edilizie e pianificatorie. Pure chiariti i doveri del gerente responsabile del locale erotico. Fra questi vi è l’obbligo di incassare dalle ragazze la tassa forfettaria giornaliera di 25 franchi e poi riversarla allo Stato; garantire la propria costante presenza nel locale durante gli orari di apertura e la sua reperibilità; accertare che tutte le persone in attività nel locale siano in regola con la legislazione in materia di stranieri; assicurare che tutte le persone in attività nel locale siano in possesso dei documenti di identità e svolgano la loro attività in piena libertà, senza subire alcuna forma di coercizione o di sfruttamento; (...) assicurare il mantenimento dell’ordine pubblico nelle zone adiacenti il locale; (...) segnalare senza indugio alle competenti autorità situazioni che potrebbero originare inchieste penali.