Utopie, visioni e proposte concrete
Si sa che nelle campagne elettorali vengono fatte molte promesse. Promesse che si suddividono in utopie, mai seriamente realizzabili, in visioni, anche queste non sempre realizzabili, e in proposte concrete che sono e possono essere, con buona volontà, realizzate. Questa campagna comunale nella nuova Bellinzona comincia con un’utopia socialista di copertura dell’autostrada in territorio della Città. Perché utopia? È chiaro a chi, pur non essendo del mestiere, vede la strada nazionale dall’alto: vicino all’A2, e a quote inferiori della stessa, vi sono diverse abitazioni e aziende. Verrebbero sotterrate anch’esse? Inoltre il costo sarebbe esorbitante e non sopportabile. In questo contesto c’è chi la vede come una visione: beati loro. Visioni sono anche le ultime proposte del Municipio, quali l’acquisto della Casaforte dei Magoria a Claro, dell’ex ospedale di Ravecchia, ecc. Un’altra visione, per fortuna non andata in porto, era quella dell’acquisto di Villa Bonetti.
Ogni famiglia o società prima di procedere ad acquisti valuta i bisogni. Temiamo che in questi casi prima si acquisti e poi si valutino le necessità dell’acquisto. È ora in discussione, dopo aver valutato e proposto gli acquisti, cosa fare della Casaforte e dell’ex ospedale. Le proposte, specialmente da sinistra, sono molte. Una in particolare richiama l’attenzione ed è quella di creare dei centri culturali. Ne abbiamo proprio bisogno? Non sarebbe meglio prima valutare un uso delle strutture, presenti nei quartieri ex Comuni, presenti sul territorio? Forse le visioni della sinistra e del loro sindaco sono molto visionarie. Concentriamoci quindi sulle proposte concrete. La Città, in particolare il suo centro, sta morendo. Per vederlo si possono percorrere le strade del centro negli orari serali o alla domenica. Qualcuno, in particolare esercenti e commercianti, ha lanciato un grido di allarme, ascoltato sinora dal Municipio con unicamente la presentazione di uno studio. Lanciamo due proposte concrete affinché il nostro partito di riferimento le possa eventualmente inserire nel programma e le possa portare avanti. La prima è quella di rendere gratuiti i mezzi pubblici, all’interno dell’agglomerato urbano, alle persone in Avs o Ai e ai giovani fino ai 18 anni. Questo favorirebbe il recarsi in centro per acquisti, pranzi, cene o aperitivi. È chiaro che questo aspetto comporta un costo che – se quanto viene detto è vero sulle finanze sane della città – dovrebbe essere sopportabile. Nel caso i costi fossero troppo onerosi si potrebbe limitare la gratuità in fasce orarie o in certi giorni della settimana. Questa proposta non dovrebbe però comportare un aggravio burocratico con tessere o altro, come quello attuato per lo smaltimento dei rifiuti (vetro, carta, ecc.) dove per poter effettuare tale operazione occorre essere ‘tesserati’. In questo caso un semplice controllo di identità dovrebbe essere sufficiente.
L’altra proposta è quella, peraltro non nuova e già auspicata dai commercianti ed esercenti, di rendere gratuiti i posteggi pubblici sul mezzogiorno e la sera dopo le 17. In aggiunta i posteggi potrebbero essere gratuiti il sabato e nei giorni festivi. Ciò incentiverebbe le persone a recarsi in centro in queste fasce orarie o in questi giorni rendendo così un po’ più vivibile una città che nel suo cuore sta morendo. Confidiamo che qualcuno accolga i nostri inviti.