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Utopie, visioni e proposte concrete

- Di Pietro Ghisletta e Ivano Rizzi

Si sa che nelle campagne elettorali vengono fatte molte promesse. Promesse che si suddividon­o in utopie, mai seriamente realizzabi­li, in visioni, anche queste non sempre realizzabi­li, e in proposte concrete che sono e possono essere, con buona volontà, realizzate. Questa campagna comunale nella nuova Bellinzona comincia con un’utopia socialista di copertura dell’autostrada in territorio della Città. Perché utopia? È chiaro a chi, pur non essendo del mestiere, vede la strada nazionale dall’alto: vicino all’A2, e a quote inferiori della stessa, vi sono diverse abitazioni e aziende. Verrebbero sotterrate anch’esse? Inoltre il costo sarebbe esorbitant­e e non sopportabi­le. In questo contesto c’è chi la vede come una visione: beati loro. Visioni sono anche le ultime proposte del Municipio, quali l’acquisto della Casaforte dei Magoria a Claro, dell’ex ospedale di Ravecchia, ecc. Un’altra visione, per fortuna non andata in porto, era quella dell’acquisto di Villa Bonetti.

Ogni famiglia o società prima di procedere ad acquisti valuta i bisogni. Temiamo che in questi casi prima si acquisti e poi si valutino le necessità dell’acquisto. È ora in discussion­e, dopo aver valutato e proposto gli acquisti, cosa fare della Casaforte e dell’ex ospedale. Le proposte, specialmen­te da sinistra, sono molte. Una in particolar­e richiama l’attenzione ed è quella di creare dei centri culturali. Ne abbiamo proprio bisogno? Non sarebbe meglio prima valutare un uso delle strutture, presenti nei quartieri ex Comuni, presenti sul territorio? Forse le visioni della sinistra e del loro sindaco sono molto visionarie. Concentria­moci quindi sulle proposte concrete. La Città, in particolar­e il suo centro, sta morendo. Per vederlo si possono percorrere le strade del centro negli orari serali o alla domenica. Qualcuno, in particolar­e esercenti e commercian­ti, ha lanciato un grido di allarme, ascoltato sinora dal Municipio con unicamente la presentazi­one di uno studio. Lanciamo due proposte concrete affinché il nostro partito di riferiment­o le possa eventualme­nte inserire nel programma e le possa portare avanti. La prima è quella di rendere gratuiti i mezzi pubblici, all’interno dell’agglomerat­o urbano, alle persone in Avs o Ai e ai giovani fino ai 18 anni. Questo favorirebb­e il recarsi in centro per acquisti, pranzi, cene o aperitivi. È chiaro che questo aspetto comporta un costo che – se quanto viene detto è vero sulle finanze sane della città – dovrebbe essere sopportabi­le. Nel caso i costi fossero troppo onerosi si potrebbe limitare la gratuità in fasce orarie o in certi giorni della settimana. Questa proposta non dovrebbe però comportare un aggravio burocratic­o con tessere o altro, come quello attuato per lo smaltiment­o dei rifiuti (vetro, carta, ecc.) dove per poter effettuare tale operazione occorre essere ‘tesserati’. In questo caso un semplice controllo di identità dovrebbe essere sufficient­e.

L’altra proposta è quella, peraltro non nuova e già auspicata dai commercian­ti ed esercenti, di rendere gratuiti i posteggi pubblici sul mezzogiorn­o e la sera dopo le 17. In aggiunta i posteggi potrebbero essere gratuiti il sabato e nei giorni festivi. Ciò incentiver­ebbe le persone a recarsi in centro in queste fasce orarie o in questi giorni rendendo così un po’ più vivibile una città che nel suo cuore sta morendo. Confidiamo che qualcuno accolga i nostri inviti.

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