Zurigo: Pac-Man, Space Invaders e tutto il resto in cinquant’anni di ‘Games’ al Museo nazionale
Al Museo nazionale di Zurigo si apre domani un’esposizione che ripercorre i 50 anni di storia dei videogiochi. ‘Games’, questo il titolo della mostra temporanea, potrà essere visitata fino al prossimo 13 aprile, lunedì di Pasqua. Solo pochi decenni fa, i videogiochi erano considerati mero passatempo scientifico. Oggi, tra il 2016 e il 2019, il fatturato di questo settore ancora giovane è cresciuto di circa 22 miliardi di dollari, arrivando a quasi 123 miliardi e surclassando Hollywood. Oggi si contano circa 2,5 miliardi di utenti di videogame, un terzo della popolazione mondiale. La passione si diffonde negli Stati Uniti dalla fine degli anni Cinquanta; dagli anni Settanta, i videogiochi iniziano a diffondersi nelle abitazioni come attività per famiglie e allo stesso tempo s’impongono nelle sale giochi, facendo concorrenza ai flipper. Inizia così il periodo d’oro dei giochi ‘arcade’, o a gettone: in ristoranti, centri commerciali e aeroporti si può giocare a Pac-Man o Space Invaders. Un decennio più tardi, i primi ‘Lan party’, coi computer in rete locale, mentre l’industria inizia a sviluppare dispositivi mobili per giocare anche online e fuori casa. È nel nuovo millennio che i videogiochi si fondono con la realtà virtuale. Con l’ascesa a fattore economico globale – scrivono i responsabili del museo – vengono alla luce anche i lati negativi, come il sistema di ricompense. Oggi, al centro delle critiche è soprattutto il gioco ‘Fortnite’: un’azione legale collettiva è aperta nei confronti di Epic Games, società produttrice accusata di creare dipendenza.