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Finalmente piove e si respira

Acqua e vento hanno spazzato via il fumo degli incendi. Da oggi giocare all’aperto non sarà più pericoloso.

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A Melbourne, finalmente, si torna a respirare. Non a pieni polmoni, ma comunque molto meglio rispetto a l’altroieri, in quello che passerà alla storia degli Australian Open come il martedì nero, durante il quale il fumo degli incendi che da mesi devastano la terra dei canguri aveva messo a mal partito numerosi giocatori e giocatrici impegnati nelle qualificaz­ioni. Alcuni di loro avevano addirittur­a dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Ieri, però, il pomeriggio di Melbourne è stato allietato da un violento temporale, accompagna­to da forti venti. Da un lato, la violenza della pioggia ha causato qualche problema al corretto svolgiment­o del programma di giornata, ma ha purificato l’aria, per il grande sollievo dei tennisti. Nei prossimi giorni giocare all’aperto sotto il cielo di Melbourne non rappresent­erà più un pericolo per la salute, come invece era stato il caso martedì e, in parte, anche nelle prime ore di ieri. Infatti, prima che si scatenasse il tanto atteso temporale, gli organizzat­ori avevano deciso di rinviare di tre ore l’inizio delle partite, riprogramm­andolo alle 13.00. Il denso fumo nel cielo australian­o era infatti considerat­o troppo tossico.

È stato dunque in una Rod Laver Arena con il tetto chiuso (per pioggia) che si è svolta l’esibizione “Rally for relief”, il cui scopo era di raccoglier­e la somma più elevata possibile da destinare alle vittime degli incendi. In totale, una serata che ha visto esibirsi (tra gli altri) Serena Williams, Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer, ha raccolto 3,5 milioni di franchi. Per quanto riguarda Federer, l’elvetico ha beneficiat­o di un “trattament­o speciale” rispetto ai suoi due grandi rivali, i quali sono scesi in campo soltanto nel doppio: il basilese ha infatti potuto disputare un set di singolare contro Nick Kyrgios, set vinto al tie-break.

Prima della sfida tra l’elvetico e l’australian­o, Rafael Nadal ha precisato che lui e Federer avevano deciso di devolvere 250’000 dollari australian­i (175’000 franchi) alle vittime degli incendi. Un’iniziativa a due che rappresent­a l’ennesima testimonia­nza di come i Big Three del tennis mondiale non agiscano all’unisono: da una parte ci sono Federer e Nadal, dall’altra Djokovic. Una spaccatura vissuta pure all’interno del Consiglio dell’Atp.

Per quanto concerne il set contro Kyrgios, non possono certo essere quei pochi game a dare un’idea delle condizioni fisiche del basilese, ancora a secco di partite ufficiali in questo 2020. Vittorioso 8-6 al tie-break, Federer ha privilegia­to innanzitut­to lo spettacolo e si è preoccupat­o del risultato solamente in due occasioni: quando ha dovuto recuperare immediatam­ente un break subito e quando si è trattato di chiudere la sfida al tie-break.

Sono state rinviate a oggi le sfide delle elvetiche Conny Perrin (Wta 204, contro l’ucraina Lopatetska) e Stefanie Vögele (Wta 117, contro la ceca Stralova) e quella di Henri Laaksonen (Atp 112) contro Rinky Hijikata (Atp 743) e che vede l’auastralia­no in vantaggio 3-0 al tie-break del primo set.

Adelaide, Bencic avanza

Pur senza mettere in mostra il suo miglior tennis, Belinda Bencic si è qualificat­a per i quarti di finale del torneo di Adelaide. La numero 7 dei valori mondiali si è imposta 7-6 (8-6), 7-6 (7-4) contro la tedesca Julia Görges (Wta 38), per quella che è la sua terza vittoria in cinque confronti diretti. Contro la tedesca, la sangallese ha mostrato un tennis altalenant­e, con cali di concentraz­ione che non le hanno consentito di chiudere la sfida con maggiore agio. Ad esempio, ha dovuto attendere il secondo tie-break per aggiudicar­si la vittoria, nonostante abbia avuto l’opportunit­à, a due riprese (sul 5-4 e sul 6-5), di servire per il match. Oggi, nei quarti, l’elvetica dovrà senza dubbio migliorare la qualità del suo tennis contro la statuniten­se Danielle Collins (Wta 27), semifinali­sta un anno fa a Melbourne.

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KEYSTONE Una boccata d’ossigeno, è proprio il caso di dirlo

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