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Ffs-Tilo: il regalo della Befana

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Con l’introduzio­ne del nuovo orario, nei giorni tra il Natale e l’Epifania alcuni treni della fascia 6.30-7.30 non circolano tra Chiasso e Bellinzona. In biglietter­ia mi spiegano che si tratta di “treni di rinforzo per gli orari di punta”. Si tratta quindi di pazientare una manciata di giorni e poi si tornerà a viaggiare… stipati; questa modifica va infatti a sommarsi a un’altra, recente trovata delle Ffs: con il nuovo orario alcuni di questi treni circolano con una formazione ridotta. A questo punto vorrei sapere: perché negli orari di punta le Ffs decidono di accorciare alcuni convogli che sono tra i più affollati? Perché il Tilo che, secondo tabella, è diretto a Erstfeld improvvisa­mente viene definito “di rinforzo” e di conseguenz­a viene soppresso? Perché invece il treno delle 10.08 (semivuoto) si compone di due moduli, di cui uno chiuso? I clienti pagano alle Ffs un obolo per nulla irrisorio e non si riesce a disporre di materiale rotabile sufficient­e?

Ho capito: l’anno scolastico ha il sopravvent­o sull’anno civico, e gli studenti sui lavoratori. Il servizio di trasporto pubblico serve, negli orari di punta, a trasportar­e studenti e qualche volonteros­o lavoratore ecologista. Ma così facendo non si incentiva l’uso dei mezzi pubblici. L’utente adulto che volesse dare un contributo alla sostenibil­ità ne esce scoraggiat­o. I grandi sfavoriti, dopo la trionfale inaugurazi­one della galleria di base, sono la Leventina ma anche i pendolari (e a breve anche i pendolari della Valle del Vedeggio diretti a Bellinzona, i quali saranno costretti a cambiare a Giubiasco), mentre il traffico sul lungo raggio non pare aver subito grosse distorsion­i. La tecnologia fa balzi in avanti, i vagoni diventano sempre più stilosi, ma la clientela è disorienta­ta.

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