L’uomo di Giuliani inguaia Trump
Washington – Donald Trump “sapeva esattamente cosa stava succedendo” a proposito delle pressioni esercitate su Kiev dal suo avvocato personale Rudolph Giuliani. Lo ha confermato uno che agiva proprio per Giuliani, quel Lev Parnas che nei mesi scorsi aveva deciso di collaborare con le autorità dopo il suo arresto per finanziamento illegale di un comitato elettorale pro Trump. Dichiarazioni rilasciate ai media statunitensi alla lettura in Senato degli articoli d’accusa nei confronti del presidente, facendo pensare che il processo a suo carico non sarà quella passeggiata che Casa Bianca e maggioranza repubblicana al Senato avevano immaginato. L’ultima tegola è un rapporto del Government Accountability Office, organismo parlamentare indipendente di controllo, che accusa la Casa Bianca di aver violato la legge bloccando gli aiuti militari a Kiev decisi dal Congresso, per sollecitare l’apertura di un’inchiesta su Hunter Biden e sul padre Joe, vicepresidente e rivale di Trump nelle prossime presidenziali. Ma, annota il rapporto, “la fedele esecuzione della legge non consente al presidente di sostituire le priorità del Congresso con le sue priorità politiche”.
Ora l’accusa di Parnas potrebbe davvero mettere in difficoltà se non Trump i suoi zelanti accoliti. Parnas, in effetti, fu parte diretta nella vicenda. In veste di collaboratore di Giuliani, mantenne i contatti con l’allora procuratore generale ucraino Yuriy Lutsenko, che aveva promesso informazioni sui Biden e premeva per far cacciare l’ambasciatrice americana a Kiev Marie Yovanovitch, ostile alle manovre di Giuliani.
Dunque, sostiene Parnas, Trump mente quando dichiara di non saperne nulla. “Agivo per conto di Giuliani e del presidente”, ha assicurato, dicendosi pronto a testimoniare al Congresso.
Le rivelazioni arrivano dopo che i democratici alla Camera hanno diffuso altro materiale consegnato dallo stesso Parnas, che dimostra quanto fosse esteso lo sforzo suo e di altri nel far pressione su Kiev e quanto fosse ampiamente noto tra gli alleati di Trump.
Ieri, i senatori-giudici hanno giurato davanti al capo della Corte suprema John Roberts, che presiederà il dibattimento. “Renderò giustizia imparziale in base alla costituzione e alle leggi, che Dio mi aiuti”, hanno dichiarato tutti. Anche quelli come il leader repubblicano Mitch McConnell che avevano promesso di non essere giudici imparziali.