Lammer e il conto aperto
‘Abbiamo lottato tanto per tornare sopra la linea. E stasera servirà un’attenzione particolare per i più piccoli dettagli’.
Lugano – Erano 54 giorni che i bianconeri non si trovavano sopra la fatidica ‘riga’, cioè da quel perentorio 5-1 al Rapperswil la sera del 22 novembre. Anche se la classifica non dice tutta la verità, pensando che il Lugano ha già disputato 37 partite, mentre il Friborgo, ad esempio, ne ha giocate tre in meno e si trova a sole 4 lunghezze dagli uomini di Pelletier. «Ma abbiamo lottato tanto per essere nuovamente tra le prime otto, in un periodo lungo e sofferto – dice il 27enne attaccante Dominic Lammer –. Sappiamo tutti che la strada è ancora lunghissima, ma godiamoci questa nuova e stimolante situazione».
Sugli epiloghi a tre linee. ‘Credo sia normale, in una fase calda come questa. Ma chi sta fuori rimane partecipe’.
In questo inizio di nuovo anno la squadra è parsa trasformata, tanto che ha collezionato più punti di tutti gli altri. Cos’è successo? «Penso che dopo l’arrivo di Serge il gruppo si sia ancora più saldato. E il lavoro fatto durante la pausa natalizia è stato assai importante. Ogni dettaglio è stato discusso a lungo, insieme abbiamo analizzato molti video e ci siamo allenati duramente. E anche se ogni tanto viviamo ancora degli alti e bassi durante le partite, è migliorato sensibilmente il lavoro difensivo». Pelletier nelle ultime partite ha forzato anche alcuni uomini, i quali hanno avuto molto ghiaccio a disposizione. «Sono decisioni dello staff tecnico – continua l’attaccante zurighese –, ma penso sia una cosa normale: siamo in una fase molto calda e decisiva del campionato, e anche le altre squadre si comportano allo stesso modo, giocando i terzi tempi con soli 9 o 10 attaccanti. Chi sta fuori deve accettare queste situazioni: siamo professionisti e sappiamo che ci sono momenti in cui si gioca di più e altri di meno. E se sei a lungo in panchina il tuo dovere è quello di sostenere e aiutare chi va in pista. Rimani partecipe anche se non giochi: il motto è restare uniti, sempre. E quando sei sul ghiaccio, per tanto o per poco tempo che sia, devi rendere al massimo. Non ci sono scuse».
E tu, fin qui, a Lugano come ti trovi? «Direi molto bene. Sapevo che avrei trovato una buona squadra, gioco con regolarità, e questo è positivo, e mi diverto. Non bisogna sempre soltanto guardare quanti punti si fanno, anche se so bene che sono importanti. Ora sono in linea con ‘Fazz’ e ‘Raffa’ e mi trovo molto bene. Difensivamente siamo sulla giusta rotta, ma sicuramente dobbiamo migliorare nella fase offensiva: ma sono ottimista, anche i gol arriveranno».
Oggi, intanto, arriva il Langnau, per una partita che vale davvero sei punti. «Per prima cosa abbiamo un conto aperto contro i Tigrotti: giocano un hockey molto controllato, direi estremamente difensivo, e quando giochiamo contro di loro facciamo fatica. Errori, anche minimi, e penalità stupide potrebbero essere decisive, quindi stasera dovremo avere un’attenzione particolare anche per i più piccoli dettagli. Del resto – conclude – ogni anno che passa il campionato diventa sempre più complicato, e la lotta per arrivare ai playoff si estende a moltissime squadre: va da sé, quindi, che ogni punto è fondamentale. E, non dimentichiamolo mai, oggi come oggi tutti possono vincere contro tutti: le partite facili, o presunte tali, sono ormai solo un ricordo».