L’impeachment e gli avvocati del diavolo
Washington – E spettacolo sia. Se deve finire sotto processo, Donald Trump lo farà a modo suo. A pochi giorni dalle prime udienze in Senato (la Camera del Congresso che svolge il ruolo di tribunale) Donald Trump ha arruolato nel proprio team legale due vere e proprie stelle: Kenneth Starr, passato alla storia per aver inquisito Bill Clinton facendolo mettere sotto impeachment per il caso Lewinsky (da cui fu assolto), e Alan Dershowitz, capace di far assolvere, in sede penale un O.J. Simpson accusato dell’omicidio della moglie.
Il presidente, insoddisfatto di come i suoi uomini lo hanno difeso nella fase iniziale dell’impeachment alla Camera, non bada a spese, ricorrendo a professionisti di altissimo profilo per contrastare i sette manager nominati dalla speaker democratica Nancy Pelosi, il gruppo di democratici guidati da Adam Schiff e Jerry Nadler che in Senato rappresenteranno l’accusa.
A guidare il Team Trump saranno il legale della Casa Bianca Pat Cipollone e il suo avvocato personale Jay Sekulow. Del gruppo dovrebbero far parte anche Robert Ray, che successe a Starr nel ruolo di accusatore di Clinton e redasse il rapporto finale sul suo impeachment, e Pam Bondi, ex procuratrice generale della Florida da sempre molto vicina al Trump.
Sarà Dershowitz il protagonista dell’arringa in favore del presidente, con il compito di smontare una ad una le accuse di abuso di potere e ostruzione al Congresso, dimostrando come non esistono le basi costituzionali per l’impeachment e la rimozione del Commanderin-chief.
Dershowitz è tra l’altro considerato una personalità indipendente, essendosi a suo tempo opposto all’impeachment di Clinton e avendo votato nel 2016 per Hillary Clinton. Le sue capacità di avvocato difensore sono indiscusse, ma non infallibili. Se riuscì a evitare la condanna di O.J. Simpson, tanto non ottenne nel caso di Jeffrey Epestein, il controverso finanziere newyorchese accusato di pedofilia e suicidatosi in carcere. Ma Trump non si lascia impressionare.