laRegione

Il virus si espande

Primo contagio da uomo a uomo in Vietnam, due persone in quarantena a Zurigo

-

In Svizzera bisognerà segnalare entro due ore i nuovi casi sospetti a Cantoni e Confederaz­ione

Roma – L’epidemia di coronaviru­s accelera, come aveva avvertito con preoccupaz­ione il presidente cinese Xi Jinping. Non è potente quanto la Sars, ma si rafforza e sta provocando nuove vittime in Cina. Costringen­do le autorità di Pechino a ulteriori restrizion­i, come il divieto di commercio di animali selvatici, da cui ha avuto origine la malattia. Il contagio, tra l’altro, è arrivato fino a Toronto e casi sospetti ci sono anche a Zurigo e a Vienna. Nel frattempo si è registrato il primo caso di virus contratto da uomo a uomo fuori dalla Cina, in Vietnam.

I numeri dell’epidemia, iniziata il 31 dicembre a Wuhan, continuano a crescere giorno dopo giorno. Le vittime del coronaviru­s sono salite a 54, 13 solo nella provincia di Hubei, ed in tutta la Cina le persone infette sono quasi duemila. Come se non bastasse, il ministro della Sanità Ma Xiaowei ha spiegato che la capacità di diffusione del coronaviru­s, con un periodo di incubazion­e fino a 14 giorni, sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione. L’ultimo salto di qualità è stato segnalato dall’Oms, che ha riferito di una prima persona contagiata fuori dalla Cina: si tratta di un caso in Vietnam, una persona mai stata in Cina ma che era “familiare” con un’altra che aveva visitato recentemen­te la zona colpita.

Emergenza lontana dall’essere risolta

In Cina, per tentare un contenimen­to, si innalzano nuove barriere. Dopo aver isolato 56 milioni di persone, bloccato i viaggi organizzat­i all’estero, interrotto feste e istituito controlli a tappeto su tutti i mezzi di trasporto, le autorità hanno emesso il divieto temporaneo al commercio di animali selvatici, da cui si ritiene che il coronaviru­s sia germogliat­o. Diverse città del nord, come Pechino, Tientsin e Xian, hanno annunciato la sospension­e delle linee di autobus a lunga percorrenz­a che le collegano al resto del paese. A est, la provincia di Shandong, con 100 milioni di abitanti, ha fatto lo stesso. A Hong Kong, dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza, è scattata una protesta contro la quarantena e la tensione è salita alle stelle quando alcuni manifestan­ti hanno assaltato un ospedale. Quanto a Wuhan, epicentro della malattia, è ormai una città fantasma, dove chi può resta barricato in casa. Per chi è costretto ad uscire per farsi visitare, si devono attendere delle ore prima di vedere un medico. E gli ospedali sono al collasso, tanto che proseguono a ritmo forsennato i lavori per finire il nuovo maxiospeda­le dedicato al coronaviru­s entro i tempi previsti, ossia tra pochi giorni. Ma l’emergenza appare lontanissi­ma dall’essere risolta: il sindaco ha dichiarato di attendersi “almeno un migliaio di contagi in più”.

Nel frattempo, il coronaviru­s continua a viaggiare, allargando il suo raggio ben oltre la Cina e l’Asia. In Canada è stato segnalato un primo caso di contagio, a Toronto, di un cinquanten­ne che era stato a Wuhan. Sono inoltre due i casi sospetti a Zurigo (vedi sotto) mentre un altro si è verificato a Vienna: se fossero confermati la Svizzera e l’Austria sarebbero i prossimi paesi europei dopo la Francia a dover curare dei malati di coronaviru­s.

 ??  ??
 ?? KEYSTONE ?? In tutta la Cina le persone infette sono circa duemila
KEYSTONE In tutta la Cina le persone infette sono circa duemila

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland