Verso un testa a testa in Emilia Romagna
Boom di affluenza alle urne nella sfida tra Stefano Bonaccini (Pd) dato dagli exit poll in leggero vantaggio sulla leghista Lucia Borgonzoni
Roma – Un’affluenza quasi raddoppiata in Emilia Romagna rende incerta la sfida clou delle Regionali, quella tra Stefano Bonaccini (centrosinistra) e Lucia Borgonzoni (centrodestra). I primi exit poll hanno dato il presidente uscente davanti di qualche punto (48-52% contro il 4347% della sfidante). Ma lo spoglio è solo all’inizio e i risultati definitivi arriveranno qualche ora dopo la chiusura della presente edizione. Uno scontro, quello tra Bonaccini e Borgonzoni, che avrà comunque riflessi sul governo nazionale e sugli assetti interni dei partiti. Un testa a testa che si risolverà per pochi punti percentuali. In Calabria invece i votanti sono aumentati di nemmeno l’1 per cento rispetto alle elezioni del 2014 e la sfida tra Jole Santelli (centrodestra) e Filippo Callipo (centrosinistra) risulta meno combattuta, a favore della prima, secondo le tendenze di voto.
In Emilia Romagna hanno votato il 59,29% degli elettori; cinque anni fa erano stati il 31.13%, secondo i dati del Ministero
dell’interno. Un boom di affluenza che andrà interpretato nei trend dopo i risultati ( l’effetto Sardine ha recuperato l’astensionismo di sinistra? Matteo Salvini ha galvanizzato gli astenuti per una partita anche nazionale?) ma che pesa sicuramente. Da valutare anche l’incidenza del voto disgiunto, con la possibilità che gli elettori votino un candidato governatore e la lista di un altro schieramento.
Molto sicuro di sé, nonostante la possibilità di un rush sul filo di lana, appare Bonaccini, che su Facebook afferma, rompendo il silenzio elettorale: “Oggi vinciamo noi. Oggi vince l’Emilia-Romagna”. Il presidente uscente della Regione giorni fa si era lanciato a dire che “i risultati avrebbero sorpreso la destra”. Nella giornata elettorale ha rotto di nuovo il silenzio previsto per legge anche Salvini su Fb: “Voi che potete, votate in nome del popolo italiano – ha affermato –. Ad altri milioni di italiani è stato sottratto questo diritto”. Poi una battuta: “Preferisco la mucca alle sardine: più produttiva, generosa, disposta ad ascoltare”. Un riferimento al movimento nato in Emilia Romagna per contrastarlo e poi estesosi a tutta Italia, ma che gioca nella regione d’origine una prima partita per valutare il proprio peso.