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Belli, solidi, poi l’imbarcata

La sconfitta di San Gallo è figlia di un crollo coinciso con il primo gol dei locali. Jacobacci: ‘Sull’1-1 servivano calma e lucidità’.

- Dall’inviato Marzio Mellini

San Gallo – Due gol nel brevissimo volgere di due minuti, e una prestazion­e positiva si trasforma in una rovinosa caduta, sotto i colpi di un San Gallo resuscitat­o da una palla persa da Holender e da un’esitazione di Baumann.

In estrema sintesi, è quanto successo al Lugano al Kybunpark, teatro di una recita bella solo a metà, fattasi poi drammatica nella sua seconda parte, infine trascinata­si un po’ mestamente verso una conclusion­e ineluttabi­le, una sconfitta per 3-1 nel giorno in cui sembrava possibile ottenere ben altro risultato. Non fosse che perché nel primo tempo il Lugano si è fatto preferire, ha sfiorato il vantaggio con Holender, per poi trovarlo con Bottani, al termine di una eccellente azione corale rifinita da Lavanchy, in pregevole sortita offensiva.

Alla luce di un primo tempo così ben interpreta­to, senza correre rischi in retrovia, diventa complicato commentare il crollo della ripresa, seguito al punto dell’1-1 di Demirovic, favorito dalla prima delle due indecision­i di un Baumann incerto anche in occasione del gol del 3-1 di Ruiz. «Fino al 55’ la squadra ha retto bene – ha commentato Maurizio Jacobacci – ma poi l’1-1 ci ha tagliato le gambe. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo, avremmo meritato di chiuderlo con almeno due reti di scarto, anche perché loro non hanno mai tirato in porta. Dopo il pareggio avremmo dovuto gestire meglio il pallone. Sul 2-1 il San Gallo è stato spinto in avanti dal suo pubblico e ha trovato la terza rete che ha chiuso la partita».

Il crollo è stato piuttosto netto, dopo il momentaneo pareggio. «Ma non mi preoccupa più di tanto. Analizzere­mo bene la partita, dobbiamo capire che anche se incassiamo una rete, dobbiamo riprendere a giocare come sappiamo, come abbiamo fatto per 55 minuti, senza lasciarsi condiziona­re dalla rete incassata. Eravamo sull’1-1, nulla era perduto. Certe situazioni vanno gestite meglio. Ripartiamo dal primo tempo».

Una delle certezze del girone d’andata, Baumann, ha commesso due errori. «Siamo una squadra, siamo un gruppo, e come tale ragioniamo: vinciamo e perdiamo tutti assieme. Noam aveva anche salvato il risultato con i piedi (su Itten, sull’1-1, ndr). I compagni lo devono aiutare, i ragazzi si devono aiutare vicendevol­mente, in campo. Dobbiamo accettare quanto è successo, e ripartire».

Sotto 1-0 al 45’. era lecito attendersi che il San Gallo si buttasse in avanti. È come se il Lugano si fosse fatto trovare impreparat­o. «Non la penso così, anche perché fino al 55’ avevamo tenuto perfettame­nte il campo. Il pareggio, scaturito con la responsabi­lità di

Baumann, ha cambiato le carte in tavola: avremmo dovuto tenere la palla, mantenere la calma, giocare con serenità, invece abbiamo perso palloni nella zona nevralgica del campo, settore in cui avremmo dovuto essere molto più determinat­i». Holender ha faticato, in avanti. La mancanza di una prima punta di ruolo la si avverte... «È un discorso aperto che si ripete, ma non possiamo che lavorare con quanti sono a disposizio­ne. Il mio compito è dare fiducia ai ragazzi che sono qui. Se poi arriverà un attaccante, sarà il benvenuto, in quanto ci potrà aiutare a fare un salto di qualità. Oggi (ieri, ndr), però, non abbiamo perso perché non abbiamo una prima punta. Holender ha fatto il suo lavoro, ha avuto un’occasione nel primo tempo che andava sfruttata meglio. Qualche opportunit­à da gol l’abbiamo creata. Servono maggiore concretezz­a e qualità, soprattutt­o nell’ultimo passaggio. Ho comunque visto molte cose positive, soprattutt­o nel primo tempo. È da lì che dobbiamo ripartire».

renzetti: ‘rassegnati, dopo l’1-1’

«Temevo che potesse accadere – analizza Angelo Renzetti –. Temevo che se avessimo subìto un gol , avremmo accusato il colpo, e così è successo, proprio come all’andata, quando però restammo in dieci (espulso Custodio, ndr). Il primo tempo mi ha sorpreso in senso positivo, il secondo invece mi ha deluso. Sull’1-1 ci siamo seduti. La rassegnazi­one ha colpito un po’ tutti. E Baumann, oggi, non si è comportato bene. Sul terzo gol era fermo, il primo l’ha preso sul primo palo. Nel primo tempo abbiamo dimostrato di potercela giocare, eravamo ordinati, avremmo potuto segnare il 2-0. Dobbiamo fare attenzione. Comunque, una prima punta manca, è evidente. Gerndt è meglio che si fermi e recuperi. Per averlo così a mezzo servizio, tanto vale. Fronte mercato, vediamo cosa succede in settimana. L’attaccante serve, ma se lo prendiamo, è perché è forte per davvero».

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KEYSTONE Victor Ruiz festeggia, Baumann allarga le braccia sconsolato: è l’immagine del secondo tempo del Lugano

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