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Il Federer-Express torna in moto

Il renano ritrova la retta via: dopo lo spavento con Millman, liquida Fucsovics in 4 set. E ora attende Sandgren.

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«Per me, questa era la partita ‘successiva’. Quella che ci voleva per tornare a una sorta di normalità». Con queste parole Roger Federer saluta il suo successo ai danni di Fucsovics (battuto 4-6 6-1 6-2 6-2) che gli vale il biglietto per i quarti di finale degli Australian Open. La memoria del renano, ovviamente, è ancora tutta rivolta all’incontroth­riller di venerdì contro John Millman. «Sono felice di aver vinto in questo modo il confronto. Ho cercato di recuperare bene dopo la partita di venerdì, con tanto sonno, massaggi e stretching: non sono tanto per bagni di ghiaccio e camere iperbarich­e...».

Dopo essere stato spinto al limite da Millman, ieri, contro Fucsovics Roger Federer ha avuto una partita molto più facile. Ma non priva di difficoltà. Come nel set iniziale, con un renano un po’ sorpreso dall’inizio più convincent­e del suo avversario: «Non mi aspettavo un inizio così problemati­co. E nemmeno mi attendevo che dopo il primo set andato in quel modo, la situazione si sarebbe risolta così rapidament­e a mio favore». Infatti, dopo un primo set che è stato uno dei più incolori della sua carriera, Federer ha preso il controllo della partita per imporsi in 2 ore e 11 minuti di gioco, qualifican­dosi per la 57esima volta per un quarto di finale di un torneo del Grande Slam – la prima volta a Parigi nel 2001 – e per la 15esima a Melbourne. Due dati che sottolinea­no, se necessario, la straordina­rietà della sua carriera. Come il fatto che ha raggiunto i quarti di finale 53 volte negli ultimi 59 tornei maggiori a cui ha preso parte. Roger Federer è tuttavia consapevol­e che, alla vigilia della seconda settimana del torneo, non tutto è ancora perfetto nel suo gioco: «Posso fare ancora meglio, soprattutt­o sotto rete. La sera, poi, il campo è più lento, e allora occorre assumersi più rischi. Ma mi sento come se mi stessi orientando un po’ alla volta».

Come Nadal all’Us Open 2017

Domani, nel pomeriggio australian­o, cercherà di sfruttare una superficie più veloce per prendere per la gola Tennys Sandgren, che dal canto suo negli ottavi di finale ha estromesso Fabio Fognini: «Ho visto parte della sua partita contro l’italiano. Mi chiedo davvero perché abbia una posizione così lontana nei valori mondiali (Atp 100, ndr). È esplosivo, molto veloce nei suoi passaggi e armato di un servizio molto efficace». È quindi un Roger Federer consapevol­e del pericolo che potrebbe correre quello che si appresta ad affrontare per la prima volta nella sua carriera l’americano. Quello contro Tennys Sandgren, come detto, sarà il suo 57esimo quarto di finale in un torneo del Grande Slam. «Raggiunger­e così tante volte questo stadio della competizio­ne in un torneo maggiore è incredibil­e. Ci sono molti giocatori che sarebbero felici di giocarne solo uno. Per quel che mi concerne, ricordo che volevo solo la possibilit­à di giocare nell’Atp Tour...». Dovesse avere la meglio di Tennys Sandgren, Federer si qualifiche­rebbe per il penultimo atto senza aver affrontato nessuno dei 40 migliori giocatori al mondo. L’ultimo tennista ad aver potuto beneficiar­e di un percorso senza ostacoli particolar­mente alti era stato Rafael Nadal all’Us Open del 2017, che il maiorchino poi chiuse vittoriosa­mente. «Sono stato fortunato col sorteggio», ammette l’uomo dai 20 Slam vinti, nonostante il grande spavento provato nel suo terzo turno contro John Millman.

Djokovic in scioltezza

E per i quarti di finale si è qualificat­o pure Novak Djokovic, al termine di un match tutto in discesa contro l’argentino Diego Schwartzma­n, liquidato in tre set: 6-3 6-4 6-4. Il suo prossimo avversario sarà il canadese Milos Raonic, che fin qui non ha ancora perso alcun set, destando un’ottima impression­e. Dopo Tsitsipas, Raonic ha battuto senza problemi pure Cilic. Raonic sembra dunque essersi completame­nte lasciato alle spalle i problemi di salute della passata stagione, iniziando al meglio quella nuova. Ma contro Djokovic le statistich­e non gli sono molto favorevoli: il canadese ha infatti perso tutti e 9 i confronti diretti disputati col serbo.

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KEYSTONE Di nuovo ‘in palla’

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