‘La partita non è finita’
Respinta di un soffio l’iniziativa del Guastafeste sulla legittima difesa, sarà ricorso al Tribunale federale
Giorgio Ghiringhelli non si arrende: ‘Chiedo di annullare il voto e ripeterlo con un opuscolo informativo del governo che non contenga errori’
«Farò ricorso al Tribunale federale chiedendo l’annullamento del voto, la partita non è assolutamente chiusa». La bocciatura alle urne dell’iniziativa popolare ‘Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa’ con il 50,3 per cento di contrari – e uno scarto finale negativo per il testo di sole 427 schede – non fa scendere dalle barricate il suo primo firmatario, il losonese Giorgio Ghiringhelli. Anzi, interpellato dalla ‘Regione’ affila le unghie e incalza: «Rispetto la volontà popolare, ma quando questa volontà non è frutto di un’informazione scorretta». Perché il punto è sempre lo stesso: l’opuscolo informativo del Consiglio di Stato nel quale è stato scritto che il testo dell’iniziativa viola il diritto federale. «Io, il comitato promotore dell’iniziativa e tanti altri cittadini abbiamo motivi fondati di credere che i ticinesi siano stati indebitamente indotti a respingere l’iniziativa credendola contraria al diritto federale», riprende. Per aggiungere: «Ci sono molte persone che si fidano, che di solito sono ligie a votare quello che dice l’opuscolo, o ciò che consiglia l’autorità. Chiaramente, hanno fatto di conseguenza ma seguendo raccomandazioni che contenevano un errore». E a Ghiringhelli non va giù il fatto che «il Consiglio di Stato ha avuto la possibilità di fare un comunicato, non di rifare da capo l’opuscolo, ma un semplice comunicato nel quale avrebbe potuto scrivere che il materiale informativo conteneva informazioni un po’ troppo azzardate e, quindi, di non prendere in considerazione il capitoletto sulla presunta violazione del diritto federale da parte del testo d’iniziativa». Della questione se ne occuperanno i giudici di Losanna quindi, ai quali «entro i termini di legge arriverà il ricorso che chiederà di annullare la votazione e di rifarla, questa volta con un opuscolo informativo corretto».
‘Pensavo che ce l’avremmo fatta’
D’accordo, ma non rischia di passare per uno che non sa perdere? «Ma tutt’altro (ride, ndr). Se lo annunciassi solo adesso e per la prima volta sarei ridicolo, ma l’ipotesi l’ho considerata e resa pubblica sin dal primo giorno, cioè da quando mi è arrivato il materiale di voto a casa e sono saltato sulla sedia». Ci fosse stata una differenza maggiore delle neanche 500 schede che hanno sancito la sua sconfitta, concede il ‘Ghiro’, «confrontato con un ricorso il Tf avrebbe potuto dire che l’errore avrebbe potuto aver influito ma l’esito è chiaro. Qui non si può dire che sia stato chiaro». Ciò detto, è una sconfitta. Ed è una sconfitta su un tema – armi e sicurezza – sul quale i ticinesi hanno mostrato in più votazioni di pensarla in un certo modo. Come si spiega questo esito il Guastafeste? «Ci aspettavamo un risultato diverso, è chiaro. Non dobbiamo dimenticare però che avevamo comunque contro il Consiglio di Stato, la maggioranza del Gran Consiglio, il Plr, il Ps e i Verdi. Forse dal Ppd ci saremmo potuti attendere un po’ più di sostegno anche a livello di comitato cantonale, perché in parlamento aveva approvato a larga maggioranza l’iniziativa». La palla, adesso, andrà nel campo di Mon Repos.