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Le nuove strade della Gran Bretagna

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Alla fine di gennaio la Gran Bretagna ha lasciato l’Unione europea (Ue). In un periodo di transizion­e che va fino alla fine del 2020 quasi tutto resta invariato, poiché il Regno Unito rimane per il momento ancora nell’unione doganale e nel mercato interno dell’Ue. Nella fase di transizion­e Londra e Bruxelles intendono negoziare un accordo di libero scambio il più ampio possibile. I cambiament­i, più o meno radicali, avverranno quindi non prima del 2021, quando scadrà il periodo di transizion­e.

Dietro le quinte inizia ora la fase intensa dei negoziati. Alle parti interessat­e resta solo poco tempo per definire le future relazioni economiche e giuridiche e per far approvare gli accordi in Parlamento. Vista la complessit­à della materia negoziale, si tratta di un’impresa quasi senza speranza. Entro luglio sarebbe ancora possibile prorogare il periodo di transizion­e fino a due anni. Tuttavia, il primo ministro britannico Boris Johnson finora lo ha escluso categorica­mente. Finché non c’è chiarezza sulle relazioni economiche dopo il 31 dicembre, permangono dunque le incertezze politiche. Queste si riflettono nella persistent­e ritrosia a investire nelle imprese dell’Ue e del Regno Unito. Anche sul mercato dei cambi le imponderab­ilità sono tangibili: nei prossimi mesi la sterlina dovrebbe registrare un andamento laterale relativame­nte stretto nei confronti dell’euro. Nonostante tutte le difficoltà, la Banca Migros prevede ancora un ampio accordo tra l’Ue e la Gran Bretagna. Sarebbe troppo grande il danno per entrambe le parti di un accordo solamente limitato o addirittur­a di un «No Deal». In ultima analisi, gli interessi comuni sono un fattore unificante troppo forte.

Con un accordo, si eliminereb­be una notevole incertezza di pianificaz­ione per l’economia di entrambi i lati della Manica. La crescita economica e i mercati azionari dovrebbero quindi muoversi in linea con il contesto congiuntur­ale e di mercato. In caso di accordo, la sterlina dovrebbe guadagnare nettamente terreno nei confronti dell’euro e del franco.

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Alessandro Zanga, responsabi­le Banca Migros Locarno
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