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La Thailandia è sotto shock e piange le 29 vittime innocenti trucidate dal killer al centro commercial­e

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Bangkok – “Sembrava un film di zombie”: così un uomo di 33 anni sfuggito al massacro ha descritto l’agghiaccia­nte atmosfera di terrore e panico che regnava all’interno del centro commercial­e Terminal 21 di Nakhon Ratchasima, in Thailandia, che sabato, per 18 interminab­ili ore, è diventato il territorio di caccia del sergente Jakrapanth Thomma, poi abbattuto dalla polizia.

Già in serata migliaia di persone si sono raccolte in silenzio per piangere e onorare le 29 persone morte e le 53 ferite per l’insensatez­za di un solo uomo. A cadere sotto le armi da guerra automatich­e per lo più sono stati civili, ignari frequentat­ori del sabato di un centro commercial­e per famiglie, e fra essi anche un bambino di 13 anni.

A quanto pare, il trentenne sergente maggiore Thomma è stato mosso da un “problema personale”, finanziari­o, che ha scatenato la sua furia contro chiunque avesse soldi, ai suoi occhi frutto della disonestà, come ha confidato il killer in uno dei monologhi postati su Facebook durante il massacro. La sua fine nel seminterra­to, dove circondato viene colpito a morte alle 9.05 di mattina, 18 ore dopo l’inizio del massacro. Ore in cui la gente si è nascosta nei bagni, nelle celle frigorifer­o, sotto ai tavoli per non essere vista dal killer. “Quanto accaduto non ha precedenti in Thailandia e voglio che sia anche l’ultima volta”, ha detto il primo ministro Prayut ChanO-Cha, mentre la folla silenziosa accorsa per la veglia esponeva striscioni. “Vi auguriamo una bella vita nell’aldilà”.

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KEYSTONE Colpito dalla follia omicida anche un 13enne

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