Novaggio, non si progetterà il centro polisportivo
La pista da skater a Novaggio rimane dov’è. Al referendum indetto contro la risoluzione per il credito di 150’000 franchi per la progettazione del centro polisportivo hanno infatti prevalso i no: 244 contro 174. In tal modo la popolazione ha sconfessato il Consiglio comunale, che con una risoluzione del 6 maggio 2019 aveva invece accolto lo stanziamento. Si ferma così la procedura – avviata con una mozione nel 2017 – che avrebbe portato allo spostamento della pista da skater nei pressi del campo di calcio, per sostituirla con 68 parcheggi.
«Il Municipio era contrario – ricorda il sindaco Paolo Romani –. In ogni caso, le tematiche sollevate hanno fatto emergere determinate priorità. È uno stimolo ad approfondire: si lavorerà per approfondire alternative al progetto bocciato, in parte già sul tavolo». E le tematiche sono in particolare due: spostare la pista da skater per ricongiungerla con gli spogliatoi e soprattutto creare più posteggi.
E alternative ce ne sarebbero. «Il Comune è già in contatto sia con il Cantone, sia con Autopostale» ci dice Romani. Una possibilità potrebbe infatti essere quella di spostare il nodo intermodale al terreno Coop, acquistato non molto tempo fa dall’ente pubblico. «Siamo in fase di analisi, non c’è nulla di nero su bianco, ma potrebbe essere una soluzione interessante: per Autopostale, perché lì ci sarebbero spazi meglio organizzati, e per la popolazione, che avrebbe a disposizione nuovi posteggi (ricavati dal piazzale utilizzato dai pullman, ndr)». E per quanto riguarda la pista da skater e gli spogliatoi? «Sì, bisogna avvicinarli: questa problematica è chiaramente emersa, ci stiamo ragionando. Nei pressi del nuovo nodo intermodale si potrebbero ricavare gli spazi per costruirvi gli spogliatoi, avvicinandoli così alla pista».
«La popolazione non ha capito l’opportunità di uno studio valido, che avrebbe permesso di risolvere un problema in tempi rapidi»: è deluso Andrea Pozzi, consigliere comunale favorevole al progetto. «Sapevamo che la partita sarebbe stata difficile: i referendisti hanno giocato sulla paura delle cifre, all’inizio c’è stata della disinformazione. E anche con Municipio e capodicastero c’è stato poco dialogo. Sono soddisfatto che si sia riflettuto sul tema». «È un ottimo risultato – per contro, per il consigliere comunale Alessio Zarri –, i cittadini hanno risposto che sì, è giusto spendere soldi se necessario, ma non sperperarli e soprattutto che bisogna farlo con cognizione di causa».