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Lo Sciaffusa scappa a +10

La sconfitta interna contro il Losanna capolista (0-2) inguaia il Chiasso, ultimo e sempre più lontano dalla linea della salvezza

- Di Emiliano Rossi

Il Chiasso perde, lo Sciaffusa vince e il distacco dall’ultima e la penultima diventa una voragine: 10 punti da recuperare per salvarsi. Per qualcuno è finita, ma calciatori e allenatore tengono vive le speranze. Oggettivam­ente, però, è difficile pensare a un recupero rossoblù, senza voler essere pessimisti a tutti i costi, perché in fondo ancora una volta la prestazion­e, seppur non eccelsa, c’è stata. Il Losanna, senza strafare, porta a casa tre punti, il Chiasso non sfigura. «Non posso rimprovera­re nulla ai miei ragazzi, sono stati propositiv­i, hanno creato alcune occasioni senza riuscire a concretizz­arle. Non meritavamo certo di perdere. Loro nel primo tempo ci hanno fatto mezzo tiro in porta con un rigore assegnato per me dubbio. Abbiamo commesso anche meno errori individual­i rispetto al solito», commenta lucidament­e il tecnico del Chiasso Alessandro Lupi.

Se il mister ha avuto qualche minuto per riflettere, Patrick Rossini ha parlato a caldo. «Difficile trovare le parole. Mi girano le scatole, anche se era il Losanna, non mi importa. Conta poco anche il fatto che abbiamo fatto meglio rispetto alla prova contro il Winterthur, perché la prestazion­e non porta punti. Dobbiamo guardarci in faccia, ciascuno faccia un’analisi di coscienza e dia ancora di più, così non ci salviamo. La differenza la fanno i dettagli, in questa categoria, sia dal punto di vista offensivo che difensivo».

Ancora tutti gli scontri diretti

Poi, alla domanda se realmente nonostante il suo e altri innesti (l’esclusione di Piccinni, spiega il mister, non è dovuta all’errore di una settimana fa bensì alle precarie condizioni fisiche) il Chiasso sia troppo debole, rialza la testa: «Abbiamo ancora 15 partite con gli scontri diretti. Quella col Losanna in fondo era un jolly che purtroppo non ci siamo giocati«. Ha ragione, però sentir dire «finché la matematica non ci condanna» a febbraio fotografa bene la situazione.

La partita: il Losanna contiene i rossoblù e si porta in vantaggio con un rigore fischiato per fallo di mano di Martignoni. Nella ripresa i padroni di casa, che hanno subito perso Pollero per infortunio, ci provano e creano qualcosa, ma poi un rilancio maldestro dà a Schneuwly la possibilit­à, sfruttata, di raddoppiar­e. Il palo interno colpito da Almeida è l’espression­e del momento del

Chiasso: ci va vicino, ma manca sempre qualcosa.

Se da un lato esulta la capolista sempre più lanciata verso la promozione, dall’altra piange l’ultima della classe. Tutto sembra girare storto. Il manto erboso non è d’aiuto. Lupi spiega come sia difficile giocare e allenarsi, con un messaggio alla politica, in merito alla querelle sul Riva IV. «Chiasso ha il privilegio di avere una squadra in Challenge League e si potrebbe fare di più per aiutarla».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il 2-0 di Schneuwly ha chiuso la contesa

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