‘La Confederazione ha una lunga tradizione in questo campo’
A bordo della sonda Solar Orbiter ci sono dieci strumenti, a tre dei quali ha contribuito anche la Svizzera. «Non è un caso: abbiamo una certa tradizione in questo campo», afferma a ‘laRegione’ Michele
direttore dell’Istituto Ricerche Solari Locarno (Irsol).
Un elemento chiave della missione è il telescopio Stix (Spectrometer telescope for imaging x-rays), realizzato da aziende e istituti svizzeri, in collaborazione con partner polacchi, francesi, cechi, tedeschi, austriaci, irlandesi e italiani, sotto la direzione dell’Alta scuola del Nord-ovest della Svizzera (Fhnw). «Esso permetterà di studiare le eruzioni solari: queste ultime emettono raggi x che potranno così essere osservati», precisa Bianda. Le conseguenti tempeste solari possono provocare, oltre a blackout, perturbazioni ai satelliti per le comunicazioni, alla rete Gps, agli aerei o alle reti elettriche. Il finanziamento di questo progetto è stato garantito dall’Agenzia spaziale europea e dallo Swiss Space Office della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione. La Confederazione ha partecipato anche alla realizzazione di due altri apparecchi: l’Eui (Extreme ultraviolet image) e lo Spice (Spectral imaging of the coronal environment), sotto la supervisione dell’osservatorio di Davos, specializzato nello studio del sole. La Svizzera è dunque piuttosto all’avanguardia in questo campo, conferma il direttore dell’Irsol. «Storicamente la ricerca in questo campo è iniziata verso il 1850 con gli studi di Max Waldmeier sulle macchie solari presso l’osservatorio federale. Più recentemente il primo esperimento fatto sulla luna nella missione Apollo 11 era un progetto elvetico dell’università di Berna: la cosiddetta vela solare ha permesso di analizzare, una volta a terra, la composizione del vento solare». Oggi sono poi attivi nel campo della fisica solare, lo Pmod/Wrc a Davos – affiliato al Politecnico di Zurigo e referente internazionale per la misura tramite satelliti dell’irraggiamento solare –, l’Fhnw e, in Ticino, l’Irsol, associato all’Usi e specializzato in osservazioni dal suolo e nella loro interpretazione teorica e numerica. A Locarno vi è anche la Specola Solare Ticinese, attiva nel conteggio delle macchie solari.