Angela Merkel senza erede
Annegret Kramp-Karrenbauer lascerà la guida della Cdu e non si candiderà alla cancelleria tedesca Effetto-Turingia sulla leadership dei cristianodemocratici. A rischio la Grosse Koalition con i socialdemocratici.
Berlino – La Turingia fa un’altra vittima, eccellente: Annegret Kramp-Karrenbauer (Akk) ha annunciato di non volersi candidare alla cancelleria nel 2021 e di essere pronta a lasciare anche la guida della Cdu.
Un evidente fallimento politico che coinvolge Angela Merkel che aveva di fatto imposto Akk quale propria erede alla testa del partito. Merkel si è limitata ad esprimere “dispiacere” e “molto rispetto” per una decisione “non facile”. È del resto una costante della sua storia lasciare andare a fondo chi ci sta andando.
Se già la guida della Cdu nelle mani di Kramp-Karrenbauer era oggetto di non poche critiche intestine, la vicenda della Turingia – dove deputati locali della Cdu hanno votato con l’estrema destra Alternative für Deutschland per l’elezione del ministro-presidente del Land – è stata fatale alla sua modesta leadership.
Le sue dimissioni non potranno non avere ripercussioni sulla Grosse Koalition con i socialdemocratici della Spd al parlamento federale. Ma a essere innanzitutto in estrema difficoltà sono ora i cristiano-democratici, che mai come in questi giorni danno l’impressione di essere lacerati da spinte intestine quasi opposte.
Una denuncia resa esplicita dal leader dell’Spd Manfred Walter-Borjans, dai Verdi e alla fine dalla stessa Akk. I rapporti con l’ultradestra di Alternative für Deutschland vanno insomma chiariti. La linea di Angela Merkel non conosce riserve in proposito: “Ogni collaborazione con Afd (e anche con la Linke) è esclusa”, in forma diretta o indiretta, ha ribadito anche ieri Akk (tacendo che in realtà una parte della Cdu locale sarebbe stata favorevole a riaffidare al presidente della Turingia Bodo Ramelow, die Linke, un nuovo mandato di minoranza).
Il problema politico risiede innanzitutto in seno alla stessa Cdu, dove gli esponenti della cosiddetta ‘Wertunion’, la corrente più a destra nel partito, non disdegnerebbe un’alleanza con il partito di Alexander Gauland. Mentre andrà affrontata la questione della sostituzione della dirigenza del partito in Turingia. È in questa cornice che ieri Kramp-Karrenbauern ha annunciato la propria decisione alla stampa, visibilmente amareggiata.
Il fatto è che, secondo l’immancabile sondaggio, il 77% degli elettori democristiani avrebbe invece tirato un sospiro di sollievo di fronte alla decisione della “piccola Merkel” del Saarland, che in questi anni, in termini di capacità di leadership, non è affatto cresciuta.