Rossi si scaglia sul Rabadan Biasca, appello ambientale
Tuto Rossi si scaglia contro la Società Rabadan, giudicando contraddittorio quanto proposto quest’anno in favore dell’ambiente. “Prima di obbligare gli altri ad assumere comportamenti ecologici – si legge nell’interpellanza – il Comitato dovrebbe dare il buon esempio”. Ma, secondo Rossi, “invece di comperare prodotti a chilometro zero, importa dall’estero il capannone e molto altro materiale. Anche il bicchiere Rabadan – scrive il consigliere comunale Udc – viene dall’Italia con un autocarro a combustibile fossile, e quindi con un pesante impatto ambientale”. Per quanto riguarda il bicchiere riutilizzabile, oltre ai dubbi sull’igiene, Rossi sospetta che il Comitato voglia utilizzare in futuro il microchip inserito nel bicchiere per la raccolta di dati sugli utilizzatori e come mezzo di pagamento. Tra le altre richieste di verifica al Municipio, Rossi – autore ieri di due interpellanze – arriva persino a domandare – un gesto che sa di provocazione – che il sindaco non consegni le chiavi al Re, e di mettere a concorso l’organizzazione poiché il Rabadan “ha perso la legittimità popolare ed è diventato un business”.
“Il Municipio è a conoscenza di quanti terreni potenzialmente produttivi perde ed ha perso il territorio di Biasca a causa dell’urbanizzazione e dell’avanzamento della superficie forestale? Per non perdere la possibilità che altre aree verdi nel comune vengano utilizzate efficientemente, anche visto il tasso di sfitto e la quantità di stabili che potrebbero venir ristrutturati, prevede il Municipio di bloccare l’edificazione sul suo territorio?”. È un appello ambientale l’interpellanza inoltrata da Vito Bortolotti, in cui il consigliere comunale del partito aBiasca sottolinea l’importanza per il Comune di mantenere zone verdi nello spazio urbano – così come nelle zone montane – da utilizzare per la produzione di derrate alimentari, includendovi alberi e arbusti. “Lo sfalcio continuo delle aree verdi – scrive Bortolotti – produce costi, diminuisce la biodiversità e la fertilità del suolo. Il Municipio intende comunque continuare in questo modo? L’agenda 2030 alla quale ha aderito la Confederazione non potrebbe fungere da guida per l’integrazione del tema dei cambiamenti climatici nelle decisioni del Municipio?”.