Il liceo1 annulla il viaggio in Cina
A causa del coronavirus cade lo scambio culturale programmato per aprile. Ieri l’incontro con gli studenti
La gita culturale, in atto da dodici edizioni, salta un turno. La direttrice, Valeria Doratiotto Prinsi: ma il gemellaggio con la città di Hangzhou si mantiene.
Tra rammarico e sollievo, il viaggio culturale in Cina degli studenti del Liceo1 di Lugano che si rinnovava da dodici edizioni è stato annullato. Il motivo è scontato. In una parola: coronavirus. La decisione è stata comunicata nel primo pomeriggio di ieri ai diretti interessati, i 15 studenti di terza liceo (i più meritevoli scolasticamente e residenti a Lugano) sul piede di partenza da mesi, ma che ora dovranno rinunciare a quella che – non vi fosse stato il virus che da settimane sta preoccupando l’intero pianeta – si sarebbe certamente tradotta in una esperienza ricca di stimoli. L’istituto scolastico, all’insorgere dell’epidemia, si era dato tempo fino attorno al 20 febbraio per decidere in modo definitivo se annullare o meno il viaggio, programmato da mesi e in agenda per il 7 aprile prossimo. Ma l’acuirsi della situazione sanitaria in Cina e in altre località in Occidente ha portato con largo anticipo ad adottare una decisione definitiva. La direttrice, Valeria Doratiotto Prinsi, interpellata da laRegione, conferma la scelta presa la settimana scorsa e comunicata in un incontro ieri agli studenti. La professoressa Doratiotto Prinsi tuttavia precisa che non è invece in forse il gemellaggio studentesco tra la città di Lugano e il Liceo1 con la città di Hangzhou. «Ad essere annullato è il viaggio di quest’anno. Appena l’epidemia passerà noi ritorniamo in Cina».
Gli studenti candidati al viaggio culturale avevano già iniziato la preparazione del soggiorno di studio. A metà gennaio avevano tenuto le prime lezioni dedicate alla cultura, alla storia e alla lingua cinese e sui monumenti che la scolaresca si sarebbe apprestata a visitare, tra Pechino, Hangzhou e Shanghai, quest’utima la città più grande della Cina e snodo finanziario di importanza mondiale. Lezioni che sono state interrotte, dal momento che la gita in Oriente è stata annullata.
Mai dire mai, nulla è perduto
Mai dire mai: per i 15 studenti di terza liceo non è escluso che l’anno prossimo potranno essere della partita, anche se finora il gemellaggio ha riguardato soltanto le terze classi, fa sapere la direttrice. «Sono valutazioni che dovremo fare la prossima estate, quando si tratterà di organizzare il prossimo scambio studentesco».
Ma l’annullamento del viaggio ha comportato conseguenze per gli studenti e l’istituto scolastico? «No, nessun costo» – risponde Valeria Doratiotto Prinsi, che aggiunge: «La compagnia aerea non ha fatturato nulla. Inoltre, la disdetta è avvenuta d’intesa con la Città di Lugano che era in contatto con l’Ufficio studi e educazione della città di Hangzhou che è stata informata. Rimane solo il rammarico di non poter partire: era dallo scorso luglio che gli studenti stavano aspettando questo momento». Ciao ciao Oriente, ma il suono è quello di un arrivederci. Lo scambio studentesco fa parte di relazioni esistenti da una dozzina di anni ormai tra il Ticino e la Cina, che finora ha offerto la possibilità di un preziosissimo scambio culturale a quasi 360 studenti che ne conservano decisamente un ricordo memorabile. La prima tappa dello scambio aveva visto lo scorso autunno l’arrivo a Lugano di una delegazione di studenti liceali cinesi, che era pronta a contraccambiare l’ospitalità. Poi s’è messo di mezzo il coronavirus e il ponte fra le due culture è saltato.