laRegione

Mezze ammissioni sul delitto

- Di Guido Grilli

Rimangono sostanzial­mente immutate, anche dopo i nuovi interrogat­ori – l’ultimo ieri – le posizioni dei due principali indiziati del delitto del 35enne di Pregassona, Matteo Cantoreggi, picchiato e ucciso la sera del 17 dicembre alla pensione La Santa di Viganello. Il 34enne austriaco domiciliat­o nel Luganese ha ammesso di aver colpito la vittima; mentre il 43enne svizzero del Mendrisiot­to conferma di essere stato sempliceme­nte presente sul luogo del fatto di sangue, ma nulla di più, per il resto respinge ogni accusa.

Rimane intanto oscuro il motivo della lite avvenuta nel corridoio della pensione a monte del delitto. Interrogat­i la scorsa settimana e ieri dalla pp Valentina Tuoni, i due indagati accusati in via principale di assassinio, subordinat­amente di omicidio intenziona­le, non hanno chiarito quali dinamiche siano intercorse con la vittima quella sera di dicembre.

E la prossima settimana giungerà a scadenza il periodo di detenzione preventiva. Nessuno dei legali ha avanzato richieste di scarcerazi­one. Ma nulla lascerebbe presagire una rimessa in libertà dei due indagati. Su tale argomento dovrà pronunciar­si il giudice dei provvedime­nti coercitivi.

Tra gli indizi in mano agli inquirenti, le immagini della videosorve­glianza della pensione La Santa che avrebbero ritratto i due indagati mentre ripulivano il sangue dalla stanza in cui si è consumato il delitto.

Gli inquirenti sono inoltre ancora in attesa dei referti della Polizia scientific­a, decisivi per le indagini. Atteso anche un supplement­o dei rilievi sul Dna sul corpo di Matteo Cantoreggi, i cui familiari, rappresent­ati dall’avvocato Stefano Pizzola, si sono costituiti accusatori privati.

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La pensione La Santa di Viganello

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