‘Yule e Suter certo, ma non dimentichiamo Meillard’
Posto che per elementi quali Beat Feuz, Wendy Holdener e in parte anche Ramon Zenhäusern, Michelle Gisin e il fenomeno Marco Odermatt non si può certo parlare di sorprese, le vere rivelazioni dell’anno in casa rossocrociata sono Corinne Suter e Daniel Yule, che in questo inverno hanno già raccolto rispettivamente quattro podi (2 vittorie) la 25enne svittese nelle discipline veloci e cinque (3 successi) il 26enne vallesano tra i paletti stretti.
«Conosco Corinne dagli anni 2010-2011, quand’era ancora giovanissima, per cui sapevo di cosa era capace e vederla finalmente ai massimi livelli è una sorpresa relativa – afferma Mauro Pini –. Non bisogna dimenticare che nel 2014 ha vinto l’oro sia in discesa sia in superG ai Mondiali juniores prima di rompersi il crociato ed essere costretta a saltare tutta la stagione 2014/2015. In questi anni ha pagato lo scotto del ruolo di predestinata, non riuscendo a gestire la pressione, ma finalmente dopo Are (i Mondiali del 2019, in cui ha portato a casa un argento nella disciplina regina e un bronzo in superG, ndr) si è sbloccata. Quanto a Yule, non ci si può che togliere il cappello, perché confermarsi su questi livelli in slalom con la concorrenza altissima che c’è nel settore maschile è davvero difficile, prima ancora che fisicamente dal punto di vista mentale. Quello che sta facendo quest’anno è davvero grandioso».
C’è poi un altro elemento che Pini si sente di lodare, anche perché assieme al già citato Odermatt copre una disciplina, il gigante, nella quale negli ultimi anni i rossocrociati stanno faticando sia tra gli uomini sia tra le donne... «Ci si dimentica un po’ troppo facilmente di Loïc Meillard, che sta disputando un’ottima stagione, nella quale è già salito sul podio in tre discipline diverse: parallelo (1°), gigante (2°) e combinata (3°). In gigante sta assicurando un ottimo livello, gli manca un po’ lo slalom (in cui aveva conquistato un secondo posto nel dicembre 2018, ndr) ma non è lontano e soprattutto a 23 anni può ancora crescere molto. E lo sta facendo».