laRegione

Ora vigilare sul dietrofron­t!

- Di Matteo Caratti

Lo scorso anno a metà giugno – invitando il Municipio di Bellinzona a fare opposizion­e a tutela della salute dei cittadini (gli allievi e i docenti delle Scuole Sud in primis) – ci siamo chiesti se valesse di più la salute dei cittadini o la libertà economica.

Una domanda posta perché confrontat­i con la posa del terzo binario delle Ffs, quello per la fermata di Piazza Indipenden­za, nel tratto vicino alle Scuole elementari Sud, e le invisibili (ma pesanti) conseguenz­e. Già, perché, se fosse stata realizzata come previsto in quel momento, la nuova rotaia avrebbe generato un flusso elettromag­netico ben quattro (!) volte superiore al limite massimo stabilito nell’ordinanza federale. Ricordate? A scoprirlo e a informare la stampa fu un cittadino molto attento che aveva consultato l’incarto a disposizio­ne. Di riflesso venne interpella­to il Municipio che – così disse – avrebbe valutato se inoltrare un’opposizion­e o se fare ‘semplici’ osservazio­ni in merito. Una posizione da noi giudicata da subito e senza mezze parole molle, visto quanto affermato dalle ferrovie, perlomeno in un primo tempo; ossia che, se tali limiti fossero stati superati, le Ffs avrebbero sempliceme­nte chiesto una deroga ai limiti dell’ordinanza federale. Tradotto, ciò avrebbe significat­o per chi lì abitava e probabilme­nte abita ancora oggi (sono coinvolti 6 immobili privati e un fondo, oltre alla palestra della scuola elementare) tenersi le radiazioni punto e basta. Abbiamo quindi invitato le autorità comunali a mettere la salute dei cittadini, in particolar­e quella di chi frequenta la palestra scolastica, fra le massime priorità da proteggere contro l’overdose di elettrosmo­g. Come? Inoltrando un’opposizion­e all’Ufficio federale dei trasporti. Se poi – aggiungeva­mo – accorgimen­ti tecnici verranno introdotti, facendo rientrare l’esposizion­e nei limiti dell’ordinanza, l’opposizion­e potrà sempre venir ritirata. Se invece la situazione resterà potenzialm­ente pericolosa per la salute – annotavamo – si dovrà optare per la chiusura e lo spostament­o della struttura scolastica (in particolar­e della palestra).

Due giorni fa, a otto mesi da quella prima polemica – lo ribadiamo fortunatam­ente innescata da un cittadino attento (non dimentichi­amolo) – è arrivata una buona notizia: è stata trovata da parte delle Ffs una soluzione tecnica per contenere le radiazioni (portando i microtesla da 4 a 1, quindi entro il limite massimo ammesso dall’ordinanza federale) nella palestra frequentat­a dagli allievi. Le Ffs revocheran­no così la richiesta – per noi sempliceme­nte indecente – di deroga all’ordinanza federale.

Tutto è bene quel che finisce bene. Già, ma la questione non è ancora finita. Vista la figuraccia delle Ffs e la posizione non propriamen­te rigida sin dall’inizio dell’autorità, rispetto alla determinaz­ione del privato che ha fatto scattare l’allarme, prima di ritirare le opposizion­i è meglio essere veramente certi che la salute dei ragazzi delle Sud sia tutelata al cento per cento. Sono loro, i ragazzi con lo zainetto in spalla, il nostro futuro, non i binari sicurament­e necessari, ma non ad ogni costo.

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