Spionaggio Swiss made
Gli apparecchi di Crypto Ag decisivi per l’attività degli 007 statunitensi e tedeschi Il Consiglio federale intende fare chiarezza sulla vicenda emersa da un’inchiesta giornalistica
L’azienda svizzera Crypto Ag ha avuto per decenni un ruolo chiave nell’ambito dello spionaggio internazionale: stando a un’inchiesta giornalistica di Srf, dell’emittente tedesca Zdf e del ‘Washington Post’, i servizi segreti statunitensi e tedeschi hanno spiato oltre cento Paesi con la tecnologia messa a disposizione dall’impresa di Zugo. In seguito a queste rivelazioni, anche il Consiglio federale ha deciso di vederci chiaro.
Crypto Ag per più di mezzo secolo ha venduto le sue macchine crittografiche in tutto il mondo. Esse permettevano a spie, militari e diplomatici di comunicare in modo sicuro. O almeno così si pensava: secondo l’inchiesta giornalistica, nel 1970 la Cia e i servizi segreti della Germania occidentale (Bnd) avrebbero acquistato l’azienda attraverso una fondazione con sede in Lichtenstein. Concretamente, gli apparecchi forniti dall’impresa di Steinhausen (Zg) permettevano agli 007 statunitensi e tedeschi di decifrare i messaggi in codice di altre nazioni. Si parla di centinaia di migliaia di comunicazioni fra organi governativi, ambasciate e unità militari intercettate. Solo alcuni Paesi, tra cui la Svizzera, possedevano macchine crittografiche totalmente sicure. In realtà, la collaborazione tra l’impresa e i servizi segreti Usa e tedeschi sarebbe stata anche anteriore agli anni 70. E il tutto sarebbe proseguito almeno sino al 2018, quando Crypto Ag si è sciolta. Dalle sue ceneri sono così nate la CyOne Security Ag e la Crypto International Group. Quest’ultima, sul suo sito internet, ieri ha prontamente precisato di non aver nulla a che fare con Crypto Ag: “Non abbiamo nessuna relazione con la Cia o con il Bnd e non ne abbiamo mai avute”, si legge. Il gruppo – oggi interamente in mani svedesi – ha sottolineato che quanto reso noto ieri “è molto angosciante” e che commenterà la vicenda una volta chiarito il quadro completo. Resta il fatto che a metà dicembre del 2019 il Dipartimento federale dell’economia ha sospeso l’autorizzazione generale d’esportazione all’azienda.
Anche la Confederazione vuole vederci chiaro: secondo quanto indicato a Keystone-Ats da un portavoce del Dipartimento della difesa (Ddps), la consigliera federale Viola Amherd ha informato l’esecutivo sulla vicenda il 5 novembre del 2019. Il 15 gennaio di quest’anno il governo ha quindi incaricato l’ex giudice federale Niklaus Oberholzer di fare luce sul caso. Entro la fine di giugno dovrebbe presentare un rapporto al Ddps. Il Servizio delle attività informative della Confederazione (Sic) – i servizi segreti svizzeri – ha riferito per la prima volta il 19 agosto 2019 ad Amherd delle voci che circolavano sulla Crypto.
Anche il Sic è però stato chiamato in causa nella vicenda: secondo la televisione svizzerotedesca Srf, dai documenti – circa 280 pagine – dei servizi segreti in loro possesso emergerebbe che gli 007 elvetici erano informati sulle operazioni di spionaggio della Cia e del Bnd. Il Sic esiste, così come lo conosciamo oggi, solo dal 2010 e “non si esprime né sulle decisioni, né sulle attività” dei ‘servizi’ precedenti, ha indicato a Keystone-Ats. Ora c’è dunque già chi chiama in causa l’organo di vigilanza parlamentare competente per il Sic: il Ps ha infatti chiesto che la Delegazione delle commissioni della gestione faccia totale chiarezza per capire se – e, nel caso, in quale misura – le autorità elvetiche erano a conoscenza di questa vicenda. Il consigliere nazionale verde Balthasar Glättli (Zh) ha addirittura chiesto una commissione parlamentare d’inchiesta, che viene istituita quando occorre far luce su eventi di cosiddetta grande portata. Il Ps ha precisato a Keystone-Ats che si allineerebbe a questa richiesta, qualora emergessero errori gravi da parte dello Stato. Intanto, il partito approva il fatto che il Consiglio federale abbia ordinato un’inchiesta. Anche il Ppd trova giusto e importante che il governo si sia mosso. Infine, pure per Amnesty International è indispensabile un chiarimento. Per l’organizzazione è necessario capire se Sic e governo erano a conoscenza di eventuali violazioni gravi dei diritti dell’uomo, perpetrate da Cia o Bnd in base alle informazioni ottenute grazie agli apparecchi di Crypto Ag.