Forti raffiche di vento anche in Ticino
Le Alpi hanno protetto il cantone dalla furia di Sabine. Nel Sottoceneri disagi a causa del favonio.
Anche il Sud delle Alpi è stato colpito da forti venti nella notte fra lunedì e martedì. La causa è stata un fronte favonico che ha interessato principalmente il Ticino centro-meridionale. «Generalmente il vento ha raggiunto i 60-70 chilometri orari», dice Luca Nisi di MeteoSvizzera. «Localmente sono state registrate raffiche di 127 chilometri orari sul Monte Generoso e di 100 sul lago Maggiore, dato fornito dalla stazione di misurazione di MeteoGroup sulle isole di Brissago».
A bassa quota è stato il Sottoceneri ad essere maggiormente colpito dal vento, causando la caduta di alberi nel Malcantone, in Valle di Muggio e in altre zone nel Sud del Ticino. «Non abbiamo delle stazioni di misurazione in quelle zone, ma questo tipo di danni indica che il vento ha superato gli 80, se non i 90, chilometri orari». Spiega Nisi. «L’alto Ticino non è stato toccato dal favonio che a causa delle precipitazioni locali è sceso più a sud». Questi venti non sembrano comunque preoccupare i meteorologi: «Guardando gli ultimi quarant’anni non vi è un trend chiaro», continua Nisi. «Dagli anni Novanta al 2005 i venti forti erano particolarmente presenti, con un calo durante il decennio seguente. Negli ultimi tre anni vi è stato invece un aumento dei fenomeni tempestosi, ma per il momento rientrano nelle variabilità della natura e non si possono attribuire ai cambiamenti climatici. Inoltre quando vi sono tempeste da ovest, la Svizzera meridionale rimane protetta grazie alle Alpi». Per quanto riguarda i prossimi giorni MeteoSvizzera
prevede una fase favonica più moderata che si verificherà venerdì a Sud delle Alpi.
Nulla di allarmante dunque, ma che ruolo hanno i servizi come MeteoSvizzera in caso di fenomeni climatici pericolosi? «Noi meteorologi fungiamo da consulenti e diramiamo il livello di allerta», spiega Nisi, «sono in seguito le autorità che danno consigli e direttive alla popolazione. Sono inoltre in crescita i presidi territoriali composti da vari esperti, che dopo aver valutato la situazione danno le indicazioni alla popolazione e decidono su questioni come la chiusura delle scuole».