Il Sudan consegna Al Bashir all’Aja
Khartoum – Il Sudan consegnerà Omar al Bashir alla Corte penale internazionale dell’Aja. Una decisione in parte inattesa, che dimostra quanto l’ex autocrate fosse divenuto ormai ingombrante per il nuovo regime sudanese. Al Bashir, deposto dal colpo di Stato dell’11 aprile 2019, deve rispondere alle accuse di crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Darfur. Il Consiglio militare al potere a Khartoum si libera così dell’uomo a cui (e ai cui sostenitori) aveva comunque assicurato che mai sarebbe stato estradato, nonostante la gravità delle accuse che pendevano su di lui. In particolare quella di genocidio per la campagna contro i ribelli in Darfur, una delle nove province storiche del Sudan, dove la repressione, affidata in larga parte a milizie islamiste, costò la vita a circa 300mila persone e costrinse due milioni e 700mila persone a sfollare. Estradare Al Bashir subito dopo il colpo di Stato, come chiesto dai suoi oppositori, sarebbe stato un “brutto segnale” per il Sudan, aveva sostenuto il generale Omar Zein Abedeen, responsabile per gli aspetti politici della transizione. Abedeen escluse estradizioni anche per i ribelli, prospettando la possibilità che la consegna alla Corte dell’Aja avrebbe potuto essere decisa da un futuro governo civile.
Ieri l’annuncio della decisione opposta. Già lunedì, al vertice annuale dell’Unione africana ad Addis Abeba, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres aveva sollecitato la rimozione del Sudan dall’elenco degli Stati sponsor del terrorismo. Una classificazione che Khartoum si era guadagnata sin da quando diede rifugio a Osama bin Laden, negli anni Novanta del secolo scorso. Un’esortazione seguita non per caso all’incontro all’inizio del mese in Uganda, tra il generale Abdel Fattah al-Burhan, capo del Consiglio sovrano del Sudan, e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Al-Bashir, infatti, era un notorio nemico di Israele. Per un Sudan che ambisce a rientrare nel consesso internazionale, liberarsene era un passo obbligato.