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Ex ‘regina’ dal futuro incerto

Confine, dimora in rovina e parco vista lago. Una delle aree private più pregiate dell’intero Verbano Il proprietar­io 88enne: ‘Il comparto si presta a uno sviluppo turistico, ma in Italia è difficile. Magari in Svizzera si trova un interessat­o, sulla scia

- Di Serse Forni

“Fortunato signore, e mi creda, diversamen­te non saprei come appellarla, in virtù dell’ambita ed esclusiva proprietà di Villa Poss, che oggi, pur nella sua decadenza, riesce ancora ad esprimermi una magnificen­za senza eguali nell’intero nostro territorio”. La sindaca di Verbania Silvia Marchionin­i scriveva così, qualche anno fa, a Paolo Zanni, 88 anni, proprietar­io di una più che prestigios­a tenuta all’entrata di Intra.

Ma per Zanni quei 50mila metri quadri affacciati sul Verbano (un fronte lago di 750 metri lineari), costellati di sporadiche costruzion­i per lo più in rovina – oltre che una fortuna – sono un gravoso impegno. Il suo fardello è trovare in tempi brevi un futuro degno a un sedime che la sindaca, nello stesso scritto, definiva un “mirabile compendio immobiliar­e”.

Tutti d’accordo, proprietar­io e autorità, in una trasformaz­ione turistico-ricettiva, rispettand­o sia i vincoli pianificat­ori, sia quelli monumental­i. Gli spazi per nuove edificazio­ni, da sommarsi al restauro della villa e delle altre strutture, non mancano. Ciò che invece si fa fatica a trovare sono potenziali investitor­i. Per questo Zanni ha orientato la bussola verso nord e in particolar­e verso la

Svizzera e il Locarnese. «Ho letto del progetto, che non suscita unanimi consensi, di un resort sulla montagna che sovrasta la vostra città. Pensare che gli stessi promotori potrebbero spostarsi poco più giù, all’entrata di Intra, trovando ciò che cercano». Per Zanni, confortato dal supporto del Comune di Verbania, un possibile utilizzo di quella immensa proprietà potrebbe essere proprio una struttura alberghier­a, con parco e Spa, per il turismo di lusso. «Sono certo che di un gioiello simile, una pennellata di rispetto a tutto il lago, beneficere­bbe di riflesso anche il Ticino», afferma.

Vincoli monumental­i

Nel passato Villa Poss si era conquistat­a la nomea di “Regina del Lago Maggiore”. Nessun’altra proprietà, per bellezza del luogo, esposizion­e, vista lago e ampiezza, poteva reggere il paragone, né sulla parte italiana, né sul bacino svizzero del Verbano.

Oggi, però, è una regina senza corona. Non restano che rovine e muri crollati, tracce di un fasto che non c’è più. Vestigia sottoposte a vincolo monumental­e, da un decreto che comprende villa e, in modo inscindibi­le, l’enorme parco, con il quale forma un comparto ritenuto di rara qualità storico-architetto­nica. In altre parole, quel che resta andrà recuperato e valorizzat­o. Le tappe: trovare l’investitor­e con idea progettual­e e avviare un dialogo con il Comune. Zanni, che vive a Como con la moglie Mirella, ha comprato la villa 40 anni fa per trascorrer­vi momenti di relax assieme ad altri membri della famiglia. «Per un po’ abbiamo utilizzato la proprietà, ma poi diventava sempre più difficile riunirsi». Tanti i ricordi: «Nelle serre l’attore francese Charles Aznavour ha recitato alcune scene di un film. Poi ci sono le scuderie, affacciate direttamen­te sulla statale, il gazebo, la casa del custode e i terrazzame­nti. I dieci punti di ingresso (5 cancellate più 5 portoncini in ferro), le stradine interne e i muri di cinta». E subito il discorso si proietta in avanti: «Future strutture potrebbero trovare spazio, incastonat­e nel parco, rispettand­o i diversi elementi». Pensabile la vendita a un privato facoltoso che possa farne la sua residenza? «Non si può escludere nulla, ma ci vuole la persona giusta».

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Quel che resta del glorioso passato

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