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Rifiuti, abusi e multe a Losone

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Molte note positive, ma anche episodi di maleducazi­one. A Losone il riciclaggi­o dei rifiuti domestici funziona, anche se in qualche settore non mancano gli abusi. E quindi scattano le multe. Sono i dati emersi stamane, nel corso di una conferenza stampa convocata dal vicesindac­o e capodicast­ero Protezione ambiente Ivan Catarin e dal responsabi­le dell’Ufficio tecnico comunale Daniel D’Andrea. Iniziamo dalla carta: «Negli ultimi tempi capita sempre più spesso che questo tipo di scarto sia abbandonat­o fuori dai contenitor­i interrati delle isole ecologiche. Ciò causa costi, visto che gli operai comunali devono provvedere a ripulire più volte al giorno». Per i cartoni, ricorda Catarin, ci sono le benne allo Zandone e in Canaa. Ovviamente per i trasgresso­ri scattano le multe: «Nel 2019 ne abbiamo intimate diverse, tra carta e uso di sacchi non regolament­ari, per un totale di seimila franchi».

Il municipale ha pure fornito cifre su altri capitoli del riciclaggi­o. Per quanto riguarda gli scarti organici (crudi e cotti), nel 2019 ne sono state raccolte 23 tonnellate. Un altro settore, quello della plastica (con sacchi a pagamento, ma facoltativ­i), ha dato ottimi risultati: da agosto a dicembre dello scorso anno, sono stati venduti quasi ottomila sacchi, che hanno permesso di recuperare 4,61 tonnellate di materiale (circa 150 metri cubi). Per il 2020 Losone ha previsto una spesa globale per il settore dei rifiuti di un milione di franchi, che saranno coperti interament­e con la tassa base e la vendita dei sacchi ufficiali. Per quanto riguarda le isole ecologiche, dopo 10 anni dalla loro entrata in funzione il Municipio ha deciso di incaricare uno specialist­a di analizzare la situazione per poi proporre eventuali correttivi. Mentre – altra novità – verranno introdotti sacchetti biodegrada­bili per raccoglier­e gli escrementi dei cani.

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Crasse violazioni dell’Ordinanza

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