Elezioni comunali, strategie e obiettivi
Con il rito dell’estrazione dell’ordine delle liste e la conferma/stralcio dei candidati idonei e non idonei, lunedì è ufficialmente entrata nel vivo la campagna elettorale. Da Chiasso ad Airolo i partiti storici cercano conferme attanagliati dagli estrem
Dopo l’estrazione dell’ordine delle liste e la conferma/stralcio dei candidati, la campagna per le Comunali è entrata nel vivo. Da Chiasso ad Airolo: una panoramica su alleanze e strategie.
La polarizzazione rafforzatasi lo scorso autunno in Ticino con l’elezione agli Stati del democentrista Marco Chiesa e della socialista Marina Carobbio a scapito dei candidati di centro Filippo Lombardi e Giovanni Merlini, potrebbe conoscere un’evoluzione locale nel Bellinzonese e Alto Ticino alle Comunali del 5 aprile. Mentre nell’ultimo ventennio è stata soprattutto la Lega ad aggiudicarsi alcuni seggi nella capitale, nella cintura e in talune località di valle – talvolta da sola o in lista con indipendenti e democentristi sparsi – da quest’anno un’ulteriore avanzata della destra potrebbe manifestarsi a seguito di una migliore organizzazione dell’Udc sul territorio. Idem i Verdi, che usciti vivi dalla cabina telefonica in cui li aveva messi anni fa Giuliano Bignasca, stanno conoscendo un’avanzata in linea con la maggiore sensibilità ambientale.
Plr, Ppd e Ps sono avvisati. Dopo la nuova sezione Udc di Bellinzona, costituitasi insieme all’aggregazione, altre si sono formate e altre ancora andranno a costituirsi nelle prossime settimane prima dell’appuntamento con le urne, proprio dove in questi giorni sono stati presentati i candidati al Municipio e al Consiglio comunale, sia insieme alla Lega, sia con liste civiche ‘pure’, sia con altri partiti come nel caso del Ppd di Blenio. Un esempio lampante arriva da Acquarossa: mentre le forze storiche stavano organizzando le tacite per la seconda volta consecutiva, all’ultimo si è palesata la lista Lega/Udc che ha scombussolato le carte col giovane candidato Noel Del Siro pronto anche a costituire la sezione democentrista. Altre sezioni – annota il coordinatore Udc Bellinzonese e Valli Simone Orlandi – sono appena nate o in procinto di costituirsi ad Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino, Riviera, Biasca, Serravalle, Blenio, Pollegio, Faido e Airolo: «Essere attivi e riconosciuti sul territorio con strutture bene organizzate ci consente di conoscere i cittadini e i problemi con cui sono confrontati, così da individuare risposte e soluzioni». D’altronde quello del ‘presidiare il territorio’ è il mantra che il Plr di Bellinzona ha adottato in vista di aprile. La corsa dei liberali-radicali è in salita per la rinuncia a ricandidarsi del vicesindaco Andrea Bersani (tra i favoriti a subentrargli il giovane deputato Fabio Käppeli), ma anche per le tante sollecitazioni giunte all’esecutivo anche dai quartieri di fede Plr dove il grado di soddisfazione post-aggregazione fatica su talune questioni a raggiungere la nota 5. Gioco facile potrebbe avere in tal senso l’ex sindaco Brenno Martignoni (oggi Udc dopo essere stato Plr, Noce e altro) capace di smarcarsi invocando più fantasia nella progettualità. E, mentre la locomotiva Branda non sembra temere rivali, il Ps con la rinuncia di Roberto Malacrida e la perdita degli ex alleati Verdi è alla ricerca di conferme. Molto dipenderà dalla capacità di critica – in campagna tutto o quasi è permesso – della cosiddetta opposizione formata da Verdi e Forum Alternativo, Lega e Udc, nonché Mps.
Chi attende risposte sono la Media e Alta Leventina che salutano i sindaci uscenti di lungo corso di Faido (Ppd), Quinto (Plr) e Airolo (Ppd). Mentre chi ambisce al colpaccio è il Ppd di Lumino messosi in evidenza con varie iniziative proprio ora che il sindaco Plr Curzio De Gottardi rinuncia a sollecitare un nuovo mandato.
Luganese – Aggregazioni in corso e all’orizzonte, sinistra che sogna in grande sull’onda verde, più scelta a destra, centro sulle barricate, situazioni di conflitto e l’eccezionalità di Astano. E poi tante liste civiche. La campagna elettorale per le elezioni comunali 2020 nel Luganese è stata finora ricca di colpi di scena e promette di restituire un quadro politico del distretto con significativi cambiamenti, tranne in quei Comuni con solide maggioranze che vanno verso una riconferma. Quanto accaduto in Città ha avuto un’eco in tutto il cantone. Ad attirare le attenzioni, soprattutto le difficoltà di Plr e Ppd. Clamoroso a inizio gennaio l’annuncio del vicesindaco Michele Bertini di non ricandidarsi. La perdita della locomotiva elettorale, in seguito a tensioni nella sezione che duravano da un paio d’anni, ha (ri)dato il via a una serie di discussioni condite da: ritorno in scena per il Consiglio comunale (Cc) dell’ex presidente nazionale Fulvio Pelli, candidatura – poi ritirata fra accese polemiche – di Jacques Ducry (ora in Cc come indipendente, ma eletto nel gruppo Ps), ridiscesa in campo del primo subentrante Fabio Schnellmann, strascichi del malcontento postalleanza col Ppd alle elezioni nazionali. E neanche nell’altro partito di centro sono mancate le liti. La campagna è iniziata presto, con la decisione del municipale uscente Angelo Jelmini di non ricandidarsi ed è proseguita con: critiche alla sezione da parte dell’ex presidente Angelo Petralli – che ha annunciato le dimissioni poche settimane dopo –, polemica fra le papabili candidate Nadia Ghisolfi e Sara Beretta Piccoli, con esclusione di quest’ultima dalla lista per il Municipio e relativo addio alla casacca pipidina. Più stabile la situazione a sinistra e destra. Mentre i primi puntano al raddoppio – ma il mancato coinvolgimento dell’ala più radicale rappresentata da Mps e Pop potrebbe frenare l’obiettivo –, i secondi cercheranno di mantenere la maggioranza relativa, forti della congiunzione fra Lega e Udc che in Città resiste, a differenza di numerosi altri Comuni. E proprio a Lugano è stato sorteggiato l’ordine delle liste per le elezioni. Invariate le prime cinque posizioni per Municipio e Cc: Ppd 1° posto, Plr 2°, Più Donne 3°, Movimento Ticino&Lavoro 4°, Mps, Pop e Indipendenti 5°. Per l’esecutivo abbiamo poi Lega e Udc al 6° e Ps, Verdi e Pc al 7°. Verdi (e Indipendenti) e Udc – rispettivamente 8a e 9a lista – correranno invece separatamente per il Cc da Ps/Pc (10a) e Lega (11a).
Lugano a parte, il Plr è apparso in difficoltà anche a Melide, Morcote e Vico Morcote. Nel primo, dal partito sono nate le costole ‘Siamo Melide’ e ‘Progetto territorio aggregazione Arbostora’, mentre negli altri due sono i sindaci uscenti (Nicola Brivio e Giona Pifferi) ad aver dato vita a liste civiche: ‘Morcote Viva’ e ‘VicoViva’. Mentre in Città la congiunzione fra Lega e Udc ha retto allo scorso anno elettorale – col movimento in affanno e i democentristi in forma –, ci sono invece altri Comuni dove la destra si presenta separata all’appuntamento elettorale. Questo anche perché negli ultimi mesi c’è stato un proliferare di nuove sezioni Udc: a Capriasca, Lamone, Massagno e Alto Malcantone ne sono state create di nuove, che nei due comuni più popolosi correranno senza la Lega. A Monteceneri e Collina d’Oro verrà creata una sezione Udc a breve.
Un caso completamente a sé lo rappresenta il Comune di Astano. Non essendosi presentati candidati, il Consiglio di Stato ha concesso una proroga fino al 2 marzo. In questo scenario si andrebbe alle urne il 3 maggio. Tuttavia, qualora la Cancelleria restasse priva di proposte, verosimilmente verrebbe nominata dal governo una gerenza che traghetterebbe Astano nel nascente Comune di Tresa. E proprio l’aggregazione in corso fra Croglio, Monteggio, Ponte Tresa e Sessa è la ragione per la quale nei quattro Comuni malcantonesi non si voterà ad aprile – ma ad ottobre –, mentre altri progetti dovrebbero vedere la luce nel corso della legislatura: Medio Vedeggio fra Bedano e Gravesano e Val Mara fra Arogno, Maroggia, Melano e Rovio (e forse Bissone).