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E i biodegrada­bili? Nell’incenerito­re

L’opzione biodegrada­bile proposta dalla società Rabadan finirà comunque all’impianto di Giubiasco Le emissioni avranno però un impatto dieci volte inferiore rispetto alla plastica tradiziona­le. Il presidente Petraglio: ‘Non possiamo separare le due tipolo

- Di Thomas Schürch

L’impossibil­ità di separare i bicchieri in plastica normale da quelli in materiale biodegrada­bile disponibil­i al Rabadan farà sì che entrambe le tipologie vadano al termovalor­izzatore.

‘Ecofriendl­y’ ed ‘ecososteni­bile’. Sono termini dei quali si è sentito parlare molto di recente, così come dell’importanza di proporre eventi sempre più rispettosi dell’ambiente. Temi attuali, che hanno toccato anche i tradiziona­li festeggiam­enti carnascial­eschi, portando diversi villaggi ticinesi ad adattarsi e a proporre varie soluzioni per ridurre l’impatto ambientale. Dai bicchieri in materiale biodegrada­bile, acquistabi­li al Rabadan pagando un supplement­o di 50 centesimi, alla novità del bicchiere riutilizza­bile in silicone, che sta però facendo discutere per motivi di igiene. L’esperiment­o è dunque alle porte, ma come funzionerà esattament­e la raccolta rifiuti al termine dei festeggiam­enti, visto l’alto numero di partecipan­ti e la conseguent­e mole di spazzatura, circa 40 tonnellate per ogni edizione, che si viene a creare per le strade? «Per tutta la durata della manifestaz­ione, e in particolar­e nel corso delle serate, avremo delle squadre che si occuperann­o di sensibiliz­zare gli avventori – spiega Flavio Petraglio, presidente del Rabadan –. Questi ragazzi volontari cercherann­o, con i dovuti modi, di assicurars­i che ogni tipo di rifiuto venga gettato in uno dei 33 contenitor­i appositi destinati alla raccolta differenzi­ata. Servirà sicurament­e partecipaz­ione anche da parte di tutti gli esercenti».

Oltre al controllo, questi gruppi si occuperann­o di svuotare i contenitor­i presso i due punti di raccolta centralizz­ati, situati al di fuori della Città del Carnevale, e di eseguire la separazion­e dei differenti scarti. Le ditte incaricate si occuperann­o poi di raccoglier­e tutti i rifiuti e di portarli alle varie destinazio­ni.

Verso l’incenerito­re

E la destinazio­ne dei bicchieri, sia quelli di plastica che potranno essere venduti dagli esercenti che partecipan­o alla Città del Carnevale, sia quelli biodegrada­bili acquistabi­li con un supplement­o di 50 centesimi nei bar delle tendine, sarà la struttura di Giubiasco. «Purtroppo verranno gettati entrambi nell’incenerito­re – spiega Petraglio –. In proposito è necessario fare una nota specifica: riuscire a separare le due differenti tipologie di plastica (tradiziona­le e biodegrada­bile), in un contesto come quello del Rabadan, è impossibil­e. Lo si potrebbe fare magari in altri ambiti, maggiormen­te controllat­i». L’impatto a livello ambientale sarà comunque ridotto. «Il bicchiere biodegrada­bile ha un’emissione da otto a dieci volte inferiore rispetto a uno composto da plastica normale».

Regole per il biodegrada­bile

Lo smaltiment­o dei materiali biodegrada­bili avviene solitament­e secondo regole e tempi ben definiti. È necessario fare una distinzion­e tra compostabi­le e biodegrada­bile, come spiega alla ‘Regione’ un esperto del settore. Nel primo caso, ci si riferisce a prodotti che possono essere messi in un sistema di compostagg­io e che potranno poi essere utilizzati in differenti ambiti, ad esempio quello agricolo, come concime. Per quanto concerne invece il biodegrada­bile, il materiale, a seconda degli elementi da cui è composto, degrada quando è posto in condizioni ben precise. Nel caso del Rabadan però, l’impossibil­ità di garantire la separazion­e delle due plastiche, rende necessario l’utilizzo del termovalor­izzatore.

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TI-PRESS Per disincenti­vare l’utilizzo di plastica monouso, il Rabadan ha introdotto quest’anno alcune novità

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