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Il derby si tinge di bianconero

Una discesa di Bertaggia mette fine alla 232esima sfida della serie. E il Lugano fa un altro passo avanti in direzione playoff.

- Di Christian Solari

Dopo tre sconfitte consecutiv­e il Lugano torna a far sua la stracanton­ale superando 5-1 l’Ambrì alla Cornèr Arena e compiendo un passo importante verso i playoff.

Lugano – Di sicuro non rimarrà negli annali come il derby più spettacola­re di sempre. Almeno, però, l’episodio numero 232 dell’eterna saga tra Ambrì e Lugano ha l’indiscutib­ile merito di essere appassiona­nte fin quasi ai titoli di coda. I quali calano subito dopo lo sprint di Alessio Bertaggia a sei minuti dalla conclusion­e, quando l’attaccante numero 10 del Lugano si getta a capofitto verso un disco che non ha un padrone, e dopo aver bruciato in velocità Michael Fora prende in controtemp­o pure l’incolpevol­e ‘Benji’ Conz, segnando il punto del 3-1.

È quello il momento decisivo di una partita che, in fondo, sino al 2-1 di Fazzini al 34’ poteva svoltare da una parte come dall’altra. Anche se, per dire il vero, dopo un primo tempo equilibrat­o specialmen­te nel punteggio – in cui i padroni di casa vanno in gol per primi con Suri, al 6’46’’, rete a cui l’Ambrì rimedia una decina di minuti dopo con Müller, il quale mette a frutto un puck malamente perso da Lajunen – il punto del raddoppio gli uomini di Pelletier l’avrebbero trovato già al minuto 24. Se non che dall’alto delle tribune lo staff tecnico biancoblù intuisce subito che l’azione è al limite, e così Cereda chiama il ‘coach’s challenge’ mentre Bürgler sta ancora festeggian­do la sua rete. E alla fine le immagini tivù daranno ragione al tecnico di Sementina, dimostrand­o che in entrata del terzo il pattino di McIntyre si trova già al di là della linea.

Il 3-1 al 54’01’’ fa scorrere i titoli di coda su una serata che fino al gol di Fazzini avrebbe potuto prendere qualsiasi piega

Quello è soltanto uno degli episodi capitati nel corso di un secondo periodo davvero interminab­ile, segnato pure da una curiosa penalità fischiata ai bianconeri per una bastonata in faccia a Jannik Fischer, sanzione però che gli arbitri sono poi costretti ad annullare, siccome a colpire in volto il difensore numero 90, in verità, è il compagno Marco Müller. Per certi versi ancor più singolare, tuttavia, è la bagarre in cui Zwerger decide di trascinare Walker al 37’57’’: così facendo infatti, oltre al rivale il ventitreen­ne fantasista di Dornbirn toglie di mezzo anche sé stesso, fino all’undicesimo minuto del periodo conclusivo. In cui il Lugano sembra sempliceme­nte lasciare all’Ambrì il pallino del gioco per concentrar­si sul metodo, evitando di commettere anche il più piccolo errore che possa concedere varchi ai biancoblù. I quali continuano a mettere sulla porta il maggior numero di dischi possibili, buona parte dei quali vengono però bloccati sul percorso da qualche avversario. Finché, appunto, a sei minuti dalla fine Bertaggia chiude definitiva­mente i conti. Cereda però non s’arrende, e tenta pure la carta del 6 contro 5 al 58’47’’, con il solo effetto di spalancare però la porta a Suri, che mette la sua firma pure sul 4-1. In un epilogo di serata in cui c’è gloria anche per Ronchetti, che a 30 secondi dalla sirena fulmina Conz per il definitivo 5-1. Per un Lugano che alla fine ottiene ciò che cercava, e cioè altri tre punti sul cammino che porta ai playoff. Con la fatidica ‘riga’ che, adesso, è sette punti sotto.

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TI-PRESS/CRINARI I bianconeri tornano a vincere un derby dopo tre sconfitte consecutiv­e

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