Il derby si tinge di bianconero
Una discesa di Bertaggia mette fine alla 232esima sfida della serie. E il Lugano fa un altro passo avanti in direzione playoff.
Dopo tre sconfitte consecutive il Lugano torna a far sua la stracantonale superando 5-1 l’Ambrì alla Cornèr Arena e compiendo un passo importante verso i playoff.
Lugano – Di sicuro non rimarrà negli annali come il derby più spettacolare di sempre. Almeno, però, l’episodio numero 232 dell’eterna saga tra Ambrì e Lugano ha l’indiscutibile merito di essere appassionante fin quasi ai titoli di coda. I quali calano subito dopo lo sprint di Alessio Bertaggia a sei minuti dalla conclusione, quando l’attaccante numero 10 del Lugano si getta a capofitto verso un disco che non ha un padrone, e dopo aver bruciato in velocità Michael Fora prende in controtempo pure l’incolpevole ‘Benji’ Conz, segnando il punto del 3-1.
È quello il momento decisivo di una partita che, in fondo, sino al 2-1 di Fazzini al 34’ poteva svoltare da una parte come dall’altra. Anche se, per dire il vero, dopo un primo tempo equilibrato specialmente nel punteggio – in cui i padroni di casa vanno in gol per primi con Suri, al 6’46’’, rete a cui l’Ambrì rimedia una decina di minuti dopo con Müller, il quale mette a frutto un puck malamente perso da Lajunen – il punto del raddoppio gli uomini di Pelletier l’avrebbero trovato già al minuto 24. Se non che dall’alto delle tribune lo staff tecnico biancoblù intuisce subito che l’azione è al limite, e così Cereda chiama il ‘coach’s challenge’ mentre Bürgler sta ancora festeggiando la sua rete. E alla fine le immagini tivù daranno ragione al tecnico di Sementina, dimostrando che in entrata del terzo il pattino di McIntyre si trova già al di là della linea.
Il 3-1 al 54’01’’ fa scorrere i titoli di coda su una serata che fino al gol di Fazzini avrebbe potuto prendere qualsiasi piega
Quello è soltanto uno degli episodi capitati nel corso di un secondo periodo davvero interminabile, segnato pure da una curiosa penalità fischiata ai bianconeri per una bastonata in faccia a Jannik Fischer, sanzione però che gli arbitri sono poi costretti ad annullare, siccome a colpire in volto il difensore numero 90, in verità, è il compagno Marco Müller. Per certi versi ancor più singolare, tuttavia, è la bagarre in cui Zwerger decide di trascinare Walker al 37’57’’: così facendo infatti, oltre al rivale il ventitreenne fantasista di Dornbirn toglie di mezzo anche sé stesso, fino all’undicesimo minuto del periodo conclusivo. In cui il Lugano sembra semplicemente lasciare all’Ambrì il pallino del gioco per concentrarsi sul metodo, evitando di commettere anche il più piccolo errore che possa concedere varchi ai biancoblù. I quali continuano a mettere sulla porta il maggior numero di dischi possibili, buona parte dei quali vengono però bloccati sul percorso da qualche avversario. Finché, appunto, a sei minuti dalla fine Bertaggia chiude definitivamente i conti. Cereda però non s’arrende, e tenta pure la carta del 6 contro 5 al 58’47’’, con il solo effetto di spalancare però la porta a Suri, che mette la sua firma pure sul 4-1. In un epilogo di serata in cui c’è gloria anche per Ronchetti, che a 30 secondi dalla sirena fulmina Conz per il definitivo 5-1. Per un Lugano che alla fine ottiene ciò che cercava, e cioè altri tre punti sul cammino che porta ai playoff. Con la fatidica ‘riga’ che, adesso, è sette punti sotto.