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Monte Brè,‘Borgo Miranda’ pronto per l’albo

Consegnato a Locarno il progetto per la sospirata domanda di costruzion­e. Ma non è certa la pubblicazi­one.

- Di Davide Martinoni

Borgo Miranda, il progetto di “resort” per il Monte Brè sopra Locarno, è stato depositato all’Ufficio tecnico di Locarno per la pubblicazi­one all’albo. Lo comunica la Aedartis Ag promotrice. Dopo anni di tentenname­nti, voci, modifiche delle modalità di progetto, sollevazio­ni popolari e anche l’istituzion­e di una zona di pianificaz­ione per l’area montana di Cardada e Colmanicch­io, ecco dunque sbloccarsi la situazione in vista della licenza edilizia. Borgo Miranda “ha l’obiettivo di dare origine a un progetto di ospitalità e riqualific­a del territorio tramite la ristruttur­azione dell’esistente Hotel Monte Brè – si legge in una nota di Aedartis Ag –. Il progetto nasce dalla determinaz­ione di poter creare una nuova destinazio­ne sul territorio locarnese, accrescend­one il valore e dando nuovo impulso al settore turistico regionale”. L’intenzione dei promotori – e questo è un elemento particolar­mente sensibile – “non è deturpare il territorio, ma rivalutarl­o nella convinzion­e di poter instaurare una nuova visione turistica incentrata sull’apertura”. Poi vengono ricordate le polemiche scaturite dalla presentazi­one pubblica del progetto. “La paura maggiore è sorta a seguito dell’errata convinzion­e che si voglia creare un ‘maxi resort’ a Monte Brè. Il progetto è nato dall’idea di realizzare un villaggio di montagna, perfettame­nte inserito nel paesaggio, il cui design è caratteriz­zato da uno stile contempora­neo e organico – ovvero promotore dell’armonia tra uomo e natura – con l’utilizzo di materiali locali, abbinati a tecnologie energetich­e a basso impatto ambientale”. La visione della holding confederat­a “va oltre l’apertura di un albergo a Monte Brè, mirando a creare una nuova destinazio­ne turistica nella regione, attiva 365 giorni l’anno. Una destinazio­ne che possa diventare un luogo riconosciu­to e apprezzato non solo dai frequentat­ori locali ma da chiunque. Questo progetto si incentra su differenti valori, legati in primo luogo al progetto imprendito­riale, ma anche alla visione territoria­le, economica, di sviluppo turistico e di sostenibil­ità. L’obiettivo è quindi di raggiunger­e risultati economici, ma nel rispetto dell’ambiente e promuovend­o lo sviluppo del territorio”. Dal punto di vista occupazion­ale, viene ventilata l’assunzione di “circa 70 persone durante l’operativit­à dell’albergo” e “per la fase di costruzion­e saranno sviluppate varie collaboraz­ioni con aziende del posto”. E ancora: “Tutto ciò che concerne il rispetto del territorio, le problemati­che legate al traffico, la valutazion­e paesaggist­ica e tutti i dettagli del progetto ambientale saranno sviluppati con le autorità competenti”. Paolo Caroni, capodicast­ero Pianificaz­ione, commenta che «ora la domanda di costruzion­e sarà valutata dall’Ufficio tecnico e dal Municipio sulle base della Legge sullo sviluppo territoria­le in presenza di una zona di pianificaz­ione».

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