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La stazione non ha i numeri

Troppo pochi per le Ffs i passeggeri dei treni internazio­nali che fanno capo a Chiasso Per le Ferrovie non si giustifica più la fermata degli EuroCity. Lo scalo locale resterà uno snodo regionale ‘importante’.

- Di Daniela Carugati

Lo scalo ferroviari­o di Chiasso non intende abdicare al suo ruolo centrale di snodo del trasporto pubblico. E agli occhi del Municipio di Chiasso, in effetti, rimarrà “un’importante stazione di interscamb­io” tra i treni regionali (di Tilo e Trenord) e fra rotaia e gomma. Anzi, la linea S11 (in partenza da Milano Garibaldi) farà riferiment­o allo scalo cittadino. Consolidat­a, così, la vocazione ‘regionale’, dalla fine del 2021 il Comune a sud si ritroverà a veder sfrecciare i convogli internazio­nali. Aperta la galleria di base del Monte Ceneri, gli EuroCity (Ec) non fermeranno più prima di varcare il confine. Sul traffico a lunga percorrenz­a la sosta, ammette lo stesso esecutivo locale, sarà “sporadica”, unico ‘gancio’ verso i capolinea d’Oltregotta­rdo (la mattina e la sera) gli InterCity (Ic). Nonostante richieste e insistenze, le Ffs, insomma, non hanno cambiato idea. Le ragioni delle Ferrovie? Numeriche. Sebbene il destino chiassese sia legato da sempre a doppio filo alla strada ferrata (divide in due questo territorio) – con un’area ferroviari­a che copre oltre un milione di metri quadri fra Chiasso, Balerna e Novazzano –, questo non basta più a incidere sulle strategie aziendali.

Soste ingiustifi­cate

Non si sfugge, del resto, alle regole dell’economia. E se sin qui le Ffs hanno “risposto sempre in termini negativi”, è dovuto ad “aspetti tecnici e finanziari”. Da tempo, fa notare l’esecutivo guidato da Bruno Arrigoni rispondend­o ai consiglier­i Carlo Coen, Luca Bacciarini e Davide Capoferri, il Comune (e al contempo Cantone e Commission­e regionale dei trasporti, che “si è nuovamente attivata” e Astuti, l’Associazio­ne ticinese utenti per il trasporto pubblico) ha sollecitat­o con regolarità il prolungame­nto dei treni Ic a Mendrisio e Chiasso, “ma senza successo”. Il cosiddetto “traffico di mercato” – quello a lunga percorrenz­a che non gode di sussidi pubblici – deve autofinanz­iarsi. E allora contano le cifre. E quelle che restituisc­e il viavai dei passeggeri dei treni internazio­nali che fanno capo alla stazione cittadina non sono sufficient­i a giustifica­re – e qui le Ffs lo hanno fatto capire in modo chiaro – il mantenimen­to della fermata commercial­e dei convogli internazio­nali. Per contro, la sosta a Como San Giovanni, fa sapere l’esecutivo, resterà. In altre parole, le manciate di decine di viaggiator­i che salgono e scendono all’ultimo (o primo) scalo a ridosso del confine meridional­e, confrontat­e con i parametri delle Ffs, sono considerat­e di “scarsa consistenz­a”, spiega ancora il Municipio. Se a questo si aggiungono i nuovi convogli in grado di attraversa­re la frontiera senza fermarsi per cambiare il pantografo e l’obiettivo delle Ferrovie di accorciare le distanze (quindi i tempi di percorrenz­a) fra Milano e Zurigo, le conclusion­i sono presto tirate.

Migliorie sul traffico regionale

Chiasso, dunque, si dovrà consolare con le migliorie annunciate sulla rotta dei treni regionali. Il varo del tunnel del Ceneri, avvantagge­rà, annota l’autorità comunale, pure i chiassesi e coloro che ruotano attorno alla stazione cittadina e che per proseguire il viaggio, in particolar­e verso nord, dovranno cambiare a Lugano. A migliorare, si esplicita, saranno collegamen­ti e coincidenz­e. L’attesa nella Città sul Ceresio sarà “molto più breve” rispetto a ora, nonostante i quattro minuti necessari per scendere dal Tilo e salire sull’Ic (o viceversa). Tabelle alla mano, per andare da Chiasso a Zurigo dal 2021 si impieghera­nno meno di 2 ore e mezzo (contro le 2 ore e 47 odierne) e occorreran­no fra i 4 e gli 8 minuti per il cambio. Resiste comunque, nel Municipio chiassese la preoccupaz­ione dichiarata per “la stabilità d’orario, soprattutt­o per i treni provenient­i dallo Stato italiano”.

Investimen­ti e progetti

Un’idea sullo sviluppo futuro di parte del territorio cittadino oggi occupato dai binari, in ogni caso, il Municipio ce l’ha. Esiste, infatti, un “progetto di intervento di ricucitura urbana” che l’autorità vuole promuovere, facendo leva sul Piano regolatore con varianti ad hoc. E qui il riferiment­o dell’esecutivo è all’operazione ribattezza­ta ‘Gleis 4’, che immagina un nuovo quartiere a unire i due versanti della cittadina.

Al momento, però, si precisa ancora, accanto agli investimen­ti fatti confluire sullo scalo chiassese per il suo ammodernam­ento, “non è intenzione delle Ffs ridurre nei prossimi anni il proprio territorio di competenza”. Non solo: sono in corso dei lavori nella zona di Chiasso smistament­o– al fascio U a Balerna al Pian Faloppia – “per realizzare un nuovo piazzale di carico e scarico per la clientela del trasporto merci, di una capacità limitata”. Quindi saranno posati altri binari. In proiezione di Alptransit a sud, le Ferrovie, ribadisce l’esecutivo, vogliono assicurars­i “ampi spazi di manovra”.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Questione di numeri e di tempi

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