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Miliardi in fumo

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Parigi – Una stima di 4,5 milioni di morti premature ogni anno e 2’900 miliardi di dollari, equivalent­i al 3,3 per cento del Pil mondiale, ovvero 8 miliardi di dollari al giorno. È il costo dell’inquinamen­to secondo un rapporto di Greenpeace. Il rapporto “Aria tossica: il costo dei combustibi­li fossili” è stato redatto da Greenpeace Southeast Asia e dal Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea). È il primo tentativo di valutare il costo globale dell’inquinamen­to atmosferic­o legato ai combustibi­li fossili, sottolinea l’organizzaz­ione ambientali­sta. In termini di costi pro capite causati dall’inquinamen­to, la Svizzera è al secondo posto ex aequo con gli Usa a 1’900 dollari, dietro al Lussemburg­o a 2’600 dollari. L’importo elevato riflette l’alto livello del Prodotto interno lordo (Pil). Se tuttavia i costi sono messi in relazione al Pil, la Svizzera non si colloca tra i primi 25. Con una quota del 6,6%, la Cina è il Paese che spende di più per le conseguenz­e dell’inquinamen­to atmosferic­o. L’inquinamen­to atmosferic­o, afferma Minwoo Son, della Campagna “Clean Air” di Greenpeace Southeast Asia, “minaccia la nostra salute e la nostra economia, causando milioni di morti premature ogni anno e aumentando i rischi di infarto, cancro ai polmoni e asma, con un costo economico di migliaia di miliardi di dollari”.

Le soluzioni esistono, rileva l’attivista. “Tra queste un posto di primo piano hanno la transizion­e verso le energie rinnovabil­i e l’abbandono delle auto con motore a combustion­e interna”.

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