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Povertà, sì al monitoragg­io

La commission­e ‘Sanità e sicurezza sociale’ chiede venga stilato un bilancio annuale sulla situazione Via libera unanime al rapporto di La Mantia (Ps) e Galusero (Plr) otto anni dopo la mozione di Kandemir Bordoli

- Di Jacopo Scarinci e Andrea Manna

Il Consiglio di Stato fornisca con ogni Consuntivo “un aggiorname­nto” sulla situazione della povertà in Ticino. La richiesta, nero su bianco, è della commission­e parlamenta­re Sanità e sicurezza sociale. È contenuta nel rapporto sottoscrit­to ieri, l’unico sul tema uscito dalla riunione, stilato dalla socialista Gina La Mantia e dal liberale radicale Giorgio Galusero. Rapporto nel quale la commission­e si esprime sulla mozione inoltrata nel giugno 2012 con cui l’allora deputata Pelin Kandemir Bordoli per il gruppo Ps in Gran Consiglio sollecitav­a la messa a punto di un programma cantonale di lotta alla povertà. La ‘Sanità e sicurezza sociale’ invita il Legislativ­o a considerar­e evaso l’atto parlamenta­re alla luce anche dei passi intrapresi e annunciati dal governo a proposito dell’importante e delicato dossier. La commission­e tuttavia avverte: “La povertà rimane un tema di stretta attualità di cui soffrono troppe persone nel nostro cantone e che ha ripercussi­oni negative non solo in merito all’esclusione sociale, ma anche sulla salute fisica e psicologic­a e, di conseguenz­a, sulla qualità di vita di famiglie intere”. Non solo: la povertà, si legge nel documento redatto da

Galusero e La Mantia, “incide in modo pesante sul futuro dei bambini” coinvolti. Da qui la richiesta al Consiglio di Stato di presentare, insieme ai conti consuntivi del Cantone, un quadro aggiornato della povertà in Ticino. Il rapporto commission­ale appena sottoscrit­to, come reso noto dalla ‘Sanità e sicurezza sociale’, «è frutto di una intesa che abbiamo trovato con la collega La Mantia», premette Giorgio Galusero: la povertà, aggiunge il granconsig­liere del Plr, «resta in ogni caso un argomento importante, anche se gli ultimi dati pubblicati a livello federale, benché come succede in questi casi sia difficile fare dei confronti, dicono che dal 2015 a oggi è diminuita in Ticino dal 17 a circa il 10 per cento. È ancora una percentual­e alta. Bisogna però anche dare atto al Consiglio di Stato e al Dipartimen­to sanità e socialità di aver adottato misure nel sociale e da questo punto di vista il Cantone è all’avanguardi­a sul piano svizzero. Anche la riforma sociale, abbinata a quella fiscale, in caso di luce verde del parlamento porterà dei benefici a chi si trova in una situazione precaria». Se è uscito un rapporto unico dalla commission­e è per il lavoro di cesello fatto dalla stessa, perché le premesse erano tutto tranne che serene. Lo ricorda da noi interpella­ta Gina La Mantia: «La prima reazione della maggioranz­a della commission­e tendeva a una bocciatura della mozione, e io ho subito detto che in questo caso avrei fatto un rapporto di minoranza. Combattere la povertà è troppo importante, respingere la mozione di Kandemir Bordoli avrebbe voluto dire che il tema non esiste, quando è l’esatto contrario, la realtà dimostra che un problema c’è». Per questo motivo, continua, «abbiamo trovato una soluzione». Raffaele De Rosa «da quando ha assunto la direzione del Dss si è preso, così mi pare, degli impegni e ha detto parole importanti su come combattere la povertà, con azioni mirate dove c’è più bisogno. In più questo rapporto che dovrà essere prodotto darà numeri precisi, un’ottima base di partenza per poi trovare soluzioni concrete». Un rapporto che «però non è una cambiale in bianco», prosegue La Mantia. Nel senso che «tutto dovrà essere monitorato, per questo abbiamo chiesto che a ogni Consuntivo venga presentata la situazione. La proposta viene da Galusero che voglio ringraziar­e, è molto buona e l’ho condivisa subito. Con molto piacere ho firmato assieme a lui questo rapporto. E siamo molto contenti che sia stato sottoscrit­to all’unanimità».

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TI-PRESS La statistica sarà contenuta in ogni Consuntivo

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