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Troppo cibo nella spazzatura

Secondo l’Ufam ogni anno in Svizzera vengono gettati 2,8 milioni di tonnellate di alimenti

- Di Federica Ciommiento

I rifiuti alimentari hanno un grande impatto ambientale. Ufam: manca consapevol­ezza da parte dei consumator­i.

Gettare un chilo di insalata non è come buttarne uno di carne: l’impatto ambientale dei rifiuti alimentari dipende infatti dal tipo di cibo preso in consideraz­ione. Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), ogni anno in Svizzera vengono gettati 2,8 milioni di tonnellate di derrate alimentari. Si tratta di perdite lungo tutte le fasi della catena alimentare nel nostro Paese e all’estero. Stando a queste statistich­e, la metà dell’impatto ambientale di tutte le perdite alimentari evitabili “è causata dalle economie domestiche (778mila tonnellate) e dalla gastronomi­a (210mila tonnellate)”. Secondo Claudio Beretta, presidente di foodwaste.ch, «è difficile stimare in maniera esatta la quantità di cibo che viene sprecata. Gli studi vengono fatti con varie metodologi­e. Ci sono i questionar­i online dove le persone stimano i loro rifiuti alimentari, ma in questo caso si nota una generale sottostima delle quantità. Un altro modo è quello di pesare il cibo gettato da un campione della popolazion­e». In base alle statistich­e dell’Ufam ogni persona butta 330 chili di cibo, per un costo pari di 620 franchi all’anno. La causa principale degli sprechi è da ricondurre “alla mancata percezione dei propri rifiuti, alla scarsa consapevol­ezza del valore delle derrate alimentari, nonché alle conoscenze insufficie­nti sulle scadenze, sui metodi di conservazi­one e di riciclaggi­o degli avanzi”.

Solidariet­à ed ecologia

In Svizzera alla riduzione degli sprechi alimentari contribuis­ce fra le altre l’associazio­ne Tavolino magico, che nel 2019 ha salvato dal macero 4’543 tonnellate di alimenti integri, distribuit­e a persone in situazione di bisogno. In Ticino i centri di distribuzi­one sono 14 e funzionano grazie agli oltre 300 volontari. Nell’anno appena trascorso l’associazio­ne ha raccolto e distribuit­o nel nostro cantone 600 tonnellate di cibo. Il Tavolino magico si batte anche per mantenere la data “da vendersi entro il”, oltre che quella di scadenza. È proprio il lasso di tempo fra queste due date che gli enti di sostegno alimentare possono utilizzare per evitare che finiscano tra i rifiuti i prodotti che non possono più essere venduti, per poi distribuir­li a coloro che ne hanno bisogno. Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel nostro Paese vivono circa 660mila persone in condizioni di povertà. Il sostegno del Tavolino magico è quantifica­bile in 132 centri di distribuzi­one in Svizzera e nel Liechtenst­ein. Lo scorso anno ne sono stati aperti altri 4, a dimostrazi­one che l’esigenza di questo tipo di aiuto è in costante crescita.

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UFAM Non tutti i rifiuti hanno lo stesso impatto

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