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Pechino rifà il conto, i contagi aumentano

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Pechino – Cambiano i criteri di classifica­zione, e in Cina il numero dei nuovi contagi da coronaviru­s si impenna. I morti dichiarati ieri sono stati 254, portando il totale a 1’369, in base agli ultimi conteggi della Commission­e nazionale sulla salute riferiti alla giornata di mercoledì, con altri 15’152 contagi accertati e saliti nel complesso ad oltre 60mila. Una diffusione che il Partito comunista cerca di contenere mostrandos­i deciso a colpire i responsabi­li di “ritardi e omissioni” ai quali si deve la gravità della crisi.

Le autorità hanno motivato la modifica dei criteri di conteggio, comprenden­dovi ora anche i casi “clinicamen­te diagnostic­ati”, compresi gli “asintomati­ci”, in modo da poterli sottoporre a trattament­o come per i contagi confermati.

Il balzo di mercoledì è giunto all’indomani dei numeri più bassi di nuovi casi registrati nelle ultime due settimane, un calo che aveva probabilme­nte illuso su una fine dell’epidemia entro aprile. “In realtà non c’è stato nessun gran cambiament­o nella diffusione dell’epidemia”, ha detto il capo del dipartimen­to dell’emergenza sanitaria dell’Oms, Michael Ryan, commentand­o i numeri record provenient­i dalla Cina a causa del cambio dei parametri.

La città di Huanggang, non lontana da Wuhan, ha annunciato che da oggi saranno operative misure ancor più draconiane per evitare di diventare un nuovo focolaio: sigillati i complessi residenzia­li e circolazio­ne autorizzat­a solo per alcuni veicoli.

L’ira del presidente Xi Jinping, prima di tutto segretario generale del Partito comunista, si è abbattuta sui vertici del Partito dell’Hubei e di Wuhan, i funzionari di più alto livello ad essere finora colpiti, a pochi giorni dalla decimazion­e delle autorità sanitarie e della Croce Rossa locali. Jiang Chaoliang è stato rimosso da capo del partito dell’Hubei, sostituito dal sindaco di Shanghai, Ying Yong, uomo di fiducia del presidente. “Allo stato attuale, la situazione epidemica è ancora molto grave e il compito è molto arduo”, ha subito constatato Ying. A Wang Zhonglin è stato invece affidato il partito di Wuhan, al posto di Ma Guoqiang che a fine gennaio, in un’intervista alla tv statale Cctv, ammise i ritardi sul coronaviru­s. Rimosso anche Zhang Xiaoming da direttore dell’Ufficio per gli affari di Hong Kong e Macao del governo cinese: al suo posto Xia Baolong, ex segretario del Pcc dello Zhejiang.

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KEYSTONE Calcoli sbagliati

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