laRegione

Trump si fa giustizia da solo

Anche quattro procurator­i federali epurati dal presidente, a rischio processi importanti

-

I giudici del Russiagate più esposti alla vendetta post-impeachmen­t. Quasi quattro miliardi dirottati dalla Difesa al Muro.

Washington – Altri tre miliardi e 800 milioni di dollari dirottati dal bilancio del Pentagono alla costruzion­e del Muro lungo il confine con il Messico. Ma a Trump non basta: uscito tronfio vincitore nel processo (addomestic­ato) di impeachmen­t, il presidente statuniten­se ha dato inizio a un repulisti che ha fatto saltare posti nello staff della Casa Bianca, al Dipartimen­to di Stato, e ora anche in quello della Giustizia.

E altri seguiranno: “La palude va bonificata! Vogliamo la gente cattiva fuori dal nostro governo”, ha scritto su Twitter. La vendetta nei confronti del dipartimen­to di giustizia è stata inaugurata con Roger Stone, ex consiglier­e della sua campagna coinvolto nelle indagini sulle interferen­ze russe sul voto del 2016, e accusato di aver ostacolato il Congresso mentendo sotto giuramento e intimidend­o alcuni testimoni.

Per questo i quattro procurator­i federali a cui era stato assegnato il caso avevano proposto una pena da sette a nove anni di carcere. E le loro sono state le prime quattro teste a cadere. Trump non ha gradito il trattament­o riservato al suo amico, e sono stati abbandonat­i dal loro ministro William Barr, che li ha sconfessat­i chiedendo una pena più leggera. Ma a fare le spese è anche Jessie Liu che ha rivestito il ruolo di procuratri­ce capo di Washington gestendo vari casi generati dal Russiagate, tra cui proprio quello di Roger Stone. Trump ha ritirato la nomina della giudice per un alto incarico al Dipartimen­to del Tesoro, e Liu ha deciso immediatam­ente di dimettersi dall’amministra­zione. E la prossima vittima potrebbe essere la giudice distrettua­le Amy Berman Jackson che fra pochi giorni dovrà pronunciar­si proprio sulla sorte di Stone, decidendo se condannarl­o e con quale pena.

Il presidente l’ha attaccata pesantemen­te su Twitter, additandol­a come colei che trattò duramente un altro suo amico e fedele alleato, Paul Manafort, l’ex manager della campagna di Trump anch’egli coinvolto nel Russiagate. E accusandol­a di non aver fatto nulla contro Hillary Clinton.

Il vero timore al Dipartimen­to della giustizia è che l’epurazione combinata a una fuga in massa di decine di funzionari e procurator­i federali finisca per compromett­ere indagini e processi che riguardano personaggi legati al presidente: come l’ex consiglier­e per la Sicurezza nazionale Michael Flynn, anch’egli coinvolto nel Russiagate, e Rudolph Giuliani, il legale di fiducia a cui Trump aveva affidato le trame dietro l’Ucrainagat­e. Non succedeva dal watergate, e qualla volta andò male a Nixon.

 ?? KEYSTONE ?? Via di qui!
KEYSTONE Via di qui!

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland