Sala Botta, il freno dell’Isos
Sobrio è inserito negli insediamenti d’importanza nazionale e sottostà a vincoli pianificatori
Sull’idea di una sala concerti disegnata dal noto architetto, la Stan richiama l’attenzione anche sulla necessità di un concorso di progettazione in caso di sussidi pubblici
Potrebbero essere molteplici gli ostacoli che l’associazione Ars Dei si troverà dinanzi cercando di realizzare a Sobrio un auditorio in cui poter mettere in scena i concerti dell’iniziativa ‘Villaggio della musica’ che già ora anima questa frazione di Faido situata a 1’100 metri di quota. Il primo schizzo effettuato dall’architetto Mario Botta, cui i promotori si sono rivolti, ha dato il via alla campagna di raccolta fondi (secondo le stime sono necessari 4,5 milioni). Ma, come spiega da noi contattato Benedetto Antonini, vicepresidente della Società ticinese per l’arte e la natura (Stan), un’eventuale costruzione dovrà fare i conti con alcuni elementi non secondari. Va detto che finora il Consiglio direttivo della Stan non si è espresso su questo progetto essendo per il momento in fase embrionale. Antonini sottolinea però un paio di aspetti da tenere in considerazione. Da una parte la necessità, nel caso in cui tra gli aiuti finanziari ci fossero anche dei sussidi pubblici, di dover organizzare un concorso di idee o di progetto per scegliere a chi assegnare il disegno dell’opera. Una procedura che non sempre viene rispettata: un esempio fra tutti è quello recente della nuova Valascia, il cui mandato diretto della Sa all’architetto Mario Botta aveva suscitato la reazione delle associazioni di categoria (Sia, Otia e Cat) proprio perché in ballo c’erano anche dei sussidi pubblici. Che tuttavia l’Hcap Sa non ha chiesto per il progetto essendo questo finanziato/regalato da quattro privati.
Un patrimonio da proteggere
Quanto invece all’inserimento della sala per concerti nel paesaggio, Antonini richiama l’attenzione sul fatto che il nucleo di Sobrio figura nell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (Isos). Obiettivo di questa lista – si legge nel portale dell’Amministrazione federale – è “conservare le caratteristiche che hanno contribuito a determinare l’importanza nazionale dell’insediamento designato ed evitare che subiscano danni irreversibili”. L’Isos “deve pertanto essere utilizzato sistematicamente come base decisionale per la protezione dei monumenti e degli insediamenti, nonché per le misure di pianificazione del territorio inerenti a insediamenti di importanza nazionale”. In particolare – sottolinea Antonini alla luce di una decisione del Tribunale federale in un caso luganese – per i nuclei Isos Comune e Cantone devono applicare gli articoli 104 della Legge sullo sviluppo territoriale e 100 del Regolamento; quest’ultimo stabilisce che “una costruzione è inserita nel paesaggio in maniera ordinata e armoniosa quando si integra nello spazio circostante, ponendosi in una relazione di qualità con le preesistenze e le caratteristiche dei luoghi”.
Le raccomandazioni della scheda Isos
Le direzioni da seguire sono contenute nella scheda Isos relativa a Sobrio. Viene ad esempio raccomandato di “evitare nuove superfici a posteggio e autorimesse all’interno dei perimetri edificati, già segnati negativamente da tali interventi”; viene anche auspicato un divieto di edificazione che “dovrebbe valere in particolare negli spazi interposti agli insiemi edificati”. Inoltre interventi di ristrutturazione su vecchi edifici tradizionali non devono essere tali da stravolgere la sostanza originaria. Un aspetto, quest’ultimo, che l’associazione Ars Dei ha già messo in pratica nella ristrutturazione di due abitazioni che costituiscono la parte iniziale del Villaggio della musica.