L’associazione Ars Dei: ‘Non sarà una cattedrale nel deserto’
Non si tratta di costruire una “cattedrale nel deserto”, ma di avere a disposizione una struttura che permetta di organizzare nelle migliori condizioni una serie di eventi, ovvero concerti solistici e di musica da camera, operistici, con orchestre fino a 40 elementi, performance innovative, proiezioni e dirette video, masterclass con gruppi superiori a 10 persone, stage di danza, rappresentazioni teatrali, seminari, registrazioni audio/video e altre riunioni. È quanto sottolinea Mauro
Harsch, presidente dell’associazione Ars Dei, in una presa di posizione divulgata ieri in cui risponde ad alcune reazioni in merito al lancio dell’idea. “Sono rimasto colpito dalle incomprensioni, bugie, gelosie e cattiverie (principalmente contro Botta) sorte a seguito degli articoli apparsi nei giorni scorsi sulla stampa ticinese. Secondo un primo bilancio basato su 130 messaggi inviati dai lettori alla nostra associazione, il 91% è favorevole alla costruzione della sala, il 9% è contrario”, continua, spiegando che “quel 9% sta spargendo zizzania in modo incredibile: remare contro un progetto come questo mi sembra veramente fuori posto”. I futuri progetti relativi al Villaggio della musica sono tanti, spiega Harsch, sottolineando il problema degli spazi. “La chiesa di San Lorenzo è un prezioso aiuto, ma non è un luogo adatto per tutti i concerti e per i progetti futuri che vanno moltiplicandosi. Non ci sono inoltre camerini, non c’è riscaldamento, mancano i servizi e l’utilizzazione è possibile solamente poche settimane all’anno, in luglio”. Il progetto che l’associazione ha in mente, viene fatto notare, prevede una capienza di 200 persone – ovvero una quarantina in più rispetto alla chiesa –, ma sarebbe utilizzabile da aprile a ottobre e in alternativa a Casa Mahler, “anch’essa indispensabile”.
Una parte del progetto è il festival musicale che “ha portato a Sobrio centinaia di appassionati provenienti dalla Svizzera e dall’estero”. “Non tutti i concerti hanno registrato il tutto esaurito, è normale (succede in qualsiasi festival), ma la media degli spettatori a Sobrio supera quella di molti concerti analoghi organizzati in importanti centri. E questo ha dell’incredibile!”. A ciò Harsch aggiunge che “ci sono moltissimi appassionati che vorrebbero frequentare le nostre manifestazioni e restare a Sobrio più giorni, ma questo è attualmente impossibile in quanto mancano le strutture d’accoglienza. Ecco perché la ristrutturazione dell’Albergo Ambrogini – con altre case che potrebbero fungere da dépendance –, è urgente e di vitale importanza”, spiega riferendosi a una parte aggiuntiva del progetto. Chi frequenta il Villaggio della musica, conclude il presidente dell’associazione, è concorde “nell’affermare che l’atmosfera è davvero unica e che la location possiede tutti i requisiti per diventare uno speciale e bucolico polo culturale a metà strada tra Milano e Zurigo”.