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Antenna sul campanile, il Tram dice no

- MA.MO.

Niente da fare per l’antenna di telefonia mobile che Swisscom intende posare sul campanile della chiesa di Sant’Antonio, in Val Morobbia. Valle, ricordiamo, notoriamen­te mal servita in questo ambito. Accogliend­o il ricorso interposto da alcuni vicini, il Tribunale amministra­tivo cantonale ha annullato la licenza edilizia rilasciata dal Municipio di Bellinzona. Così facendo ribalta la decisione del Consiglio di Stato che nel marzo 2018 aveva respinto un primo ricorso contrario alla posa di un ripetitore (in realtà si tratterebb­e di due scatolette, appena visibili nelle aperture del campanile, e non di una classica antenna). In precedenza un preavviso favorevole alla posa era giunto da Consiglio parrocchia­le e Assemblea che avevano accettato la convenzion­e proposta dalla compagnia di telecomuni­cazioni. Un accoglimen­to motivato allora con la volontà di fare un buon servizio a beneficio di tutta la popolazion­e della valle. Ma ora è il Tram a frenare, ritenendo l’impianto in contrasto con il carattere monumental­e e con il vincolo di conservazi­one della chiesa parrocchia­le dedicata ai santi Antonio e Abbondio, bene culturale protetto. Avendo Swisscom nel frattempo inoltrato ricorso al Tribunale federale contro la decisione del Tram – informa il Municipio di Bellinzona rispondend­o a un’interpella­nza del consiglier­e comunale Fabio Briccola –, l’esecutivo cittadino afferma di non avere margine per intervenir­e oltre quanto già fatto, o meglio aver concesso la licenza edilizia (ora annullata) e aver già caldeggiat­o l’implementa­zione dell’impianto però osteggiata da alcuni vicini preoccupat­i, non da ultimo, per la salute delle persone.

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