L’Osservatorio se ne va. Tra gli astrofili è sconcerto
Per gli astrofili è stato un colpo al cuore. Sapere (e dai media) che l’Osservatorio astronomico in vetta al Monte Generoso sarà impacchettato e spedito Oltregottardo (a Gurten, nel Canton Berna) è stato “un grande dispiacere”. Di più: è “un’occasione perduta”. La Società astronomica ticinese non ha potuto far passare sotto silenzio l’annuncio rimbalzato sulla ‘Regione’ di ieri. L’Associazione, fa sapere il presidente Renzo Ramelli in una nota, non è stata contattata né coinvolta nella possibile ricerca di soluzioni alternative. Oltre al “grande rammarico” per non essere stati interpellati, fra le righe non passa inosservata la risposta, a distanza, al direttore della Ferrovia Monte Generoso Lorenz Bruegger. Il quale ha fatto sapere di “non essere riusciti a trovare una soluzione valida per il futuro”, nonostante “siano stati intrapresi numerosi colloqui con potenziali gestori in Ticino”.
La Società riconosce la legittimità alla Ferrovia di operare le sue scelte aziendali. Nondimeno, non sottace il proprio “sconcerto per la volontà di privare il Ticino di un fiore all’occhiello: il telescopio aperto al pubblico più grande del Ticino, situato in una posizione invidiabile e quasi unica nel suo genere”. A suo parere, al dichiarato calo di interesse verso l’offerta astronomica, non sono estranei l’impossibilità di pernottare sul posto in loco – opzione che esisteva in passato – e il vincolo di far rientrare il trenino prima di mezzanotte.
Tutti fattori, si fa notare, che hanno permesso “di prolungare le osservazioni notturne, aprendo interessanti spiragli anche per gruppi e scolaresche”. Di fatto, le strategie messe in campo risultano essere “del tutto incompatibili con le esigenze di un osservatorio astronomico in una posizione discosta, motivo che sembra suggerire come l’osservazione del cielo non fosse già più considerata un’attività rilevante da qualche tempo”, sottolineano dalla Società astronomica ticinese.
Per chi ama rimirar le stelle, il Ticino ha perso una presenza importante, oltre che di “eccellente qualità” strumentale e ambientale. E in un territorio “la cui popolazione è sempre stata sensibile e attenta al cielo e alle sue meraviglie”.