laRegione

Le note in un dizionario

Presentato il progetto della Società svizzera di musicologi­a e del Consiglio svizzero della musica

- di Ivo Silvestro

Un primo passo verso un’opera moderna che possa valorizzar­e la scena musicale svizzera. Intervista alla promotrice Irène Minder-Jeanneret.

Da “Aal, Johannes” (compositor­e solettese del Cinquecent­o) a “Züst, J. Emil” (organista appenzelle­se nato nel 1831). Al momento sono questi, i confini del Dizionario della musica in Svizzera, ma l’idea è di ampliare, esplorare la musica elvetica, redigendo nuove voci. Perché per ora questo dizionario (in versione “beta” raggiungib­ile sul sito

mls.0807.dasch.swiss) indicizza e raccoglie le fonti liberament­e disponibil­i online come il Dizionario storico della Svizzera o le schede della Fonoteca nazionale. Al momento non era possibile fare di più, come ci ha spiegato la musicologa Irène Minder-Jeanneret, ideatrice di questo progetto presentato ieri a Berna dalla Società svizzera di musicologi­a e dal Consiglio svizzero della musica. Sono queste due istituzion­i, insieme all’Università di Berna e all’Accademia svizzera di scienze umane e sociali, ad aver realizzato questa prima bozza di dizionario: «Ci siamo rivolti alle autorità, all’Ufficio federale della cultura, ma ci è stato detto che “non è nostra competenza”». La promozione della formazione musicale, iscritta nella costituzio­ne federale, non passa evidenteme­nte per un dizionario che, invece, Minder-Jeanneret ritiene essenziale.

Innanzitut­to per questioni pratiche: è vero che online possiamo trovare molte informazio­ni su opere e musicisti, «ma non è detto che quelle informazio­ni siano state elaborate in maniera scientific­a», secondo i criteri che invece seguirebbe il dizionario. Inoltre, «è importante prendere coscienza del rilevante patrimonio musicale svizzero: che si tratti di strumenti, di associazio­ni, di festival o di opere, abbiamo un tesoro musicale che però nessuno conosce».

Una redazione e tanta musica

Il Dizionaro della musica in Svizzera non guarderà solo alla musica colta: l’idea è includere tutto, dalla classica al pop al rock.

Per ora, come detto, si è alla digitalizz­azione di lavori già esistenti, una sorta di inventario «per mostrare, in primo luogo, che in Svizzera esiste la musica, esistono i musicisti e bisogna riconoscer­e la loro importanza», smontando anche alcuni luoghi comuni sulla creazione musicale nazionale. E poi, ovviamente, «per far capire l’importanza di questo lavoro svolto finora in maniera sostanzial­mente gratuita: l’accademia ci ha aiutato economicam­ente per sviluppare la banca dati, ma tutto il lavoro musicologi­co è stato fatto per beneficenz­a, sia da noi promotori sia da alcuni studenti».

La speranza è, grazie a questa versione beta accessibil­e online, raccoglier­e fondi che permettano di redigere le voci «seguendo le basi lessicogra­fiche moderne, perché le voci esistenti risalgono spesso all’inizio del Novecento o addirittur­a all’Ottocento» e per quanto valide sono chiarament­e datate. L’idea, inoltre, è associare alle schede anche dei contenuti multimedia­li, oltre naturalmen­te alla traduzione almeno nelle tre lingue nazionali, «e se possibile anche in inglese».

I tempi dipendono, ovviamente, dai finanziame­nti: «Possiamo pensare di scrivere venti o trenta articoli a titolo gratuito, ma l’idea è avere una redazione che coordini i lavori e per questo ci vorrà tempo. La speranza è iniziare a pubblicare i primi articoli nuovi entro un anno.

 ?? ARCHIVIO TI-PRESS ?? Per uscire dall’ombra
ARCHIVIO TI-PRESS Per uscire dall’ombra

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland