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Dressen il guastafest­e

Imponendos­i a Saalbach il tedesco ha negato un trionfo totale ai colori rossocroci­ati, con Feuz (2°) a un niente dalla coppetta

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Deve ancora pazientare Beat Feuz per compiere un ulteriore passo nella storia dello sci mettendo le mani sul suo terzo globo di cristallo consecutiv­o in discesa, impresa riuscita per l’ultima volta all’austriaco Stephan Eberharter (2002-2004), mentre per quel che riguarda i colori rossocroci­ati l’unico atleta a poter vantare un “triplete” di fila nella disciplina regina è Franz Heinzer (1991-1993). Colpa ancora una volta di quel Thomas Dressen che già nel 2018 aveva guastato la festa del bernese a Kitzbühel (negandogli una vittoria sulla Streif che insegue ancora oggi dopo quattro secondi posti) e che imponendos­i nella discesa di Coppa del mondo di Saalbach proprio davanti al 33enne di Schangnau (per soli 7 centesimi) ha impedito a quest’ultimo di festeggiar­e con due gare di anticipo.

Con i 100 punti conquistat­i sulle nevi austriache (contro gli 80 di Feuz) il tedesco si è infatti portato a quota 406, ossia a 194 lunghezze dal leader della specialità quando in palio ce ne sono ancora 200 (terzo a quota 384 l’italiano Paris, la cui stagione si è chiusa anzitempo dopo una brutta caduta in allenament­o). Come dire che, a meno di clamorose sorprese, la festa per Feuz è solo rinviata (giusto per capire, 7 punti sono quelli che riceve chi chiude una gara al 24° posto) e potrebbe avvenire già il 7 marzo a Kvitfjell, mentre l’ultima discesa è in programma il 18 dello stesso mese nell’ambito delle finali di Cdm a Cortina.

«È sempre un peccato quando lo scarto è così piccolo», ha dichiarato Feuz, che è tornato sul podio dopo che a Garmish si era dovuto accontenta­re del 6° rango. Un’anomalia quest’ultima, visto che il campione del mondo 2017 della disciplina ha chiuso nelle prime tre posizioni in 20 delle 25 discese disputate dall’inizio della stagione 2017/2018, non andando oltretutto mai oltre l’ottavo posto. «Sono uscito due o tre volte dalla linea ideale, ma nessuno ha effettuato la discesa perfetta e in fondo è comprensib­ile visto che abbiamo potuto disputare un solo allenament­o su una pista dove veniamo raramente (una sola volta negli ultimi 25 anni, nel 2015, ndr). Bisogna fare i compliment­i a Thomas, se l’è cavata alla grande».

Una dato tanto curioso quanto per certi versi incredibil­e: il bernese non ha mai vinto una gara in Austria, chiudendo in ben 7 occasioni al secondo posto (di cui come detto 4 a Kitzbühel...). «Effettivam­ente è bizzarro, quando non è un austriaco, è un tedesco che mi batte. Ma anche i secondi posti sono belli».

4 elvetici tra i primi 5

Se non fosse stato per Dressen, la giornata si sarebbe trasformat­a in un vero e proprio trionfo per i colori rossocroci­ati, che oltre a Feuz hanno piazzato anche Mauro Caviezel sul podio (a soli 2 centesimi dal compagno di squadra e a 9 dal vincitore), Carlo Janka al quarto posto (+0”26 da Dressen) e Nils Hintermann al quinto (+0”49).

In particolar­e il grigionese può sì festeggiar­e per il suo secondo podio nella disciplina dopo il 2° rango centrato nel 2018 a Beaver Creek, ma deve anche mangiarsi le mani per aver perso l’occasione di ottenere il primo successo visto che all’ultimo intermedio vantava ancora 0”38 di vantaggio su Dressen e 0”47 su Feuz. Ad avere qualcosa da recriminar­e è anche il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, che, chiudendo “solo” decimo a 0”74 dalla vetta, non solo ha perso ogni speranza di contendere a Feuz la coppetta di specialità (prima della gara era terzo con un punto di margine su Dressen), ma non ha nemmeno approfitta­to appieno della possibilit­à di rosicchiar­e punti nella lotta per la classifica generale ai rivali specialist­i delle discipline tecniche Henrik Kristoffer­sen (al comando a +21 sul connaziona­le) e Alexis Pinturault (terzo 40 punti più sotto). Cercherà di riprovarci oggi sempre a Saalbach in superG, specialità guidata dall’austriaco Matthias Mayer ma nella quale è ancora aperto con i primi cinque della classifica racchiusi in 59 punti, ossia il ritardo che accusa Caviezel.

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KEYSTONE Sul podio anche Mauro Caviezel, oggi atteso ancora protagonis­ta in superG

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