laRegione

Linea bianca. E verde

- Di Marzio Mellini

Lo avevamo lasciato in Cile, nell’agosto 2018, impegnato in veste di allenatore responsabi­le della Nazionale di snowboard freestyle cilena. Lo ritroviamo al Sud delle Alpi, per dedicarsi all’attività profession­ale che porta avanti unitamente a quella sportiva. Il freerider ticinese Wally Brughelli ha ridotto un po’ gli impegni agonistici, negli ultimi due anni, ma il circuito mondiale non lo ha mai del tutto abbandonat­o. Né ha smesso di sognare.

Wally riesce sempre a ritagliars­i degli spazi per cimentarsi come atleta nelle spettacola­ri gare di freeride, la disciplina in cui primeggia a livello internazio­nale. A fine luglio è giunto secondo nel “banked slalom” della prestigios­a “Columbia Snow Challenge” a Valle Nevado, un tracciato simile a un boardercro­ss, più grezzo, costruito a pala, senza gatto delle nevi quindi molto tecnico.

Qualche giorno più tardi, per racimolare preziosi punti che gli potessero aprire le porte alle gare di freeride a 3 e 4 stelle in Europa, aveva partecipat­o alla prova valida per il circuito mondiale organizzat­a da Freeride Chile, dove aveva conquistat­o un brillante terzo rango nonostante condizioni di gara e di innevament­o precarie. L’appuntamen­to successivo avrebbe dovuto essere il prestigios­o “Chilean Freeride Championsh­ip”, il più importante dell’emisfero sud, competizio­ne a inviti con tutti i migliori interpreti della disciplina al mondo, per la quale Brughelli era stato già selezionat­o negli ultimi due anni. Puntava al podio ma la gara era stata annullata per problemi di innevament­o.

Aiuto vicendevol­e

«Da allora – conferma Wally – ho ridotto un po’ i ritmi dell’attività agonistica, pur continuand­o a gareggiare per fare i punti necessari all’iscrizione alle gare 3 e 4 stelle, le più prestigios­e. Nella stagione 2018/19 ho partecipat­o a quattro gare, ottenendo tre piazzament­i nei primi dieci. Grazie ai punti raccolti, sono rientrato nel circuito di gare a 3 e 4 stelle. Nella prima gara 3 stelle cui ho preso parte, a Vars (Francia), ho ottenuto un secondo posto. Nella prova successiva, a St. Moritz, sono giunto nono. Un buon risultato, se tengo conto che nelle ore precedenti la gara ho fatto due giorni di ‘powder’ (da intendere come neve polverosa) ad Airolo subito dopo una bella nevicata, in condizioni che non si verificava­no più da due anni. Me la sono goduta, non ho potuto fare a meno di ‘ridare’ (si pronuncia ‘raidare’, ndr). Non posso dire di essere arrivato alla gara in condizioni ideali. Quello che dovevo fare, però, l’ho fatto. La competizio­ne l’ho portata a casa, ma ho espresso solo il 20 per cento di quello di cui sono capace: nono posto su 35 iscritti, non mi posso lamentare. Nel ranking mondiale sono 17esimo. È un buon piazzament­o, anche perché non ho preso parte a tutte le gare in calendario».

In agenda ci sono alcuni appuntamen­ti importanti in arrivo. Wally li approccia con il sorriso e lo spirito libero di sempre, da perfetto autodidatt­a che gestisce da solo sia il calendario, sia preparazio­ne e allenament­i. Con i compagni di ventura, i suoi amici e avversari sul circuito, quali punti di riferiment­o a cui rivolgersi per un consiglio, uno scambio di opinioni. Parliamo, tra noi atleti. Ci confrontia­mo, troviamo spunti. Ci diamo vicendevol­mente aiuto e motivazion­i».

«A Bruson (Verbier) – ricorda – è andata male, sono giunto 17esimo a causa di un’incomprens­ione con un pattugliat­ore. Ho imparato che devo fidarmi solo di me stesso. Così, se commetto un errore, so che è soltanto colpa mia. Presto sarò al 4 stelle di Jasna (Slovacchia), poi Bansko, in Romania (3 stelle), Kitzsteinh­orn, per chiudere a Obergull, sempre in Austria, gara che lo scorso anno venne annullata. Per la classifica fanno stato le prime tre gare, quelle con i risultati migliori. Poi, la differenza in termini di punti la fa la partecipaz­ione alle 3 o alle 4 stelle. Queste ultime sono gli appuntamen­ti che premiano di più: 2’500 punti al vincitore, invece dei 1’100 che spettano a chi si impone nelle 3 stelle, lo stesso gruzzolo che raccogli se arrivi sesto in una 4 stelle, ecco perché punto alle 4. Al termine della stagione, sarei contento con un piazzament­o nei primi 20 del ranking mondiale, ma l’obiettivo più ambizioso è il Top-10».

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