Lotta alle società bucalettere, così in Ticino
Il Consiglio di Stato: verrà migliorata la collaborazione fra Cantone e Comuni
Anche i Comuni giocano un ruolo importante “nella lotta contro le società bucalettere”. Da qui la volontà di “migliorare la collaborazione” fra le autorità cantonali e quelle locali, “in particolare attraverso gli Uffici controllo abitanti dei singoli Comuni, entro i limiti stabiliti dal segreto d’ufficio”. Pertanto “si provvederà a sensibilizzare i Municipi per il tramite della Piattaforma di dialogo CantoneComuni e attraverso comunicazioni mirate da parte del governo”. Così scrive il Consiglio di Stato prendendo posizione su una mozione depositata nel 2018 dall’allora granconsigliere Alex Farinelli (Plr), oggi deputato al Nazionale. Mozione che propone la messa a punto di “un progetto” per una lotta più efficace contro gli abusi nell’ambito delle società bucalettere. Un fenomeno che preoccupa anche il governo e che riguarda “quelle società che sono attive nella gestione patrimoniale e che, non disponendo di uffici propri, non sono facilmente rintracciabili, ma che possono celare attività illecite come la truffa o il riciclaggio di denaro”. Ma sono anche società che “cercano di ottenere privilegi e sussidi dallo Stato o di pilotare il fallimento per poi riprendere l’attività con altro nome”. La legislazione attuale, annota il governo, contempla “parecchi strumenti giuridici” per arginare gli abusi. Molto dipende comunque dalla cooperazione tra i vari servizi pubblici. Da questo punto di vista sono stati fatti passi avanti in Ticino. Ad esempio, evidenzia il governo, la collaborazione tra l’Ufficio del registro di commercio e le altre autorità è “fondamentale nella lotta contro il fenomeno delle società bucalettere”. Altrettanto fondamentale il ruolo del Ministero pubblico: “Quest’ultimo collabora già con diverse autorità amministrative da cui ottiene costantemente segnalazioni e denunce”. Vi è poi “una direttiva specifica” sulla reciproca segnalazione di potenziali reati di natura fiscale tra la Procura e la Divisione delle contribuzioni. Quanto ai reati di natura fallimentare, nel 2019, rammenta ancora il governo, è stata introdotta in seno all’Ufficio dei fallimenti la figura del ‘perito contabile’, chiamato a segnalare al Ministero pubblico i casi in odor di illecito. È stata anche formalizzata una direttiva con l’Istituto delle assicurazioni sociali riguardante “le segnalazioni dei reati” previsti fra l’altro dalla legge sull’Avs e da quella sull’assicurazione contro la disoccupazione. L’Ufficio della migrazione, rileva il Consiglio di Stato, si avvale della collaborazione della Polizia cantonale, dell’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro e dei Comuni per verificare l’eventuale presenza di società fittizie: “Laddove emerge l’assenza di un’attività economica reale, duratura ed effettiva, i dipendenti di una società non possono infatti avvalersi dello statuto di lavoratore ai sensi dell’Accordo sulla libera circolazione e quindi il permesso deve essere negato/revocato”.